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Categoria: "Cure Naturali"

LE MESTRUAZIONI SONO COMUNI MA SONO NECESSARIE ?

La donna primitiva 
Le ricerche della dottoressa ginecologa Pelotti espongono quanto segue: 
“Quando una donna ha mastodinia, dolore al seno, pensa che é normale, specie se ciò avviene prima della mestruazione, non va a pensare che il dolore é legato ad una infiammazione intestinale, e non verifica che più cereali e amidi mangia più il seno si gonfia e fa male. La donna primitiva, che seguiva le leggi della natura, non aveva la sindrome premestruale, non aveva dolore mestruale, aveva una mestruazione scarsissima, una goccia di sangue, non portava il pannolone e non aveva male al seno, e qualora avesse avuto male al seno avrebbe collegato il dolore ad un cibo sbagliato che avrebbe provveduto a non ingerire più.”

Le mestruazioni e l’ovulazione sono processi differenti tra loro 
L’ovulazione nella donna sana avviene senza mestruazioni. Queste, se avvengono in coincidenza dell’ovulazione non sono normali. L’astenia (debolezza) dei muscoli addominali contribuisce alla condizione emorragica delle mestruazioni che la donna sperimenta mensilmente. Dopo l’ovulazione, si verifica un ispessimento della mucosa che riveste l’utero (endometrio), dovuto alla preparazione al concepimento. Se questo non avviene, l’ispessimento si sfalda. Nella donna debole e tossiemica tale sfaldamento si accompagna ad un’emorragia dei sottili capillari che, attendevano l’eventuale concepimento. Nella donna sana il rivestimento mucoso si trasforma soltanto in una leggerissima perdita di muco, e la fitta rete di capillari si limita a diradare finchè, a seguito della successiva ovulazione, non si riproponga una nuova preparazione al concepimento. 
La normale funzione ovulatoria non cessa con il cessare delle mestruazioni.

Gli animali mammiferi come l’uomo, hanno il ciclo? 
Gli animali selvatici non hanno mestruazioni ma sono soggetti al periodo stagionale degli accoppiamenti, conosciuto come fregola, calore o estro, che di solito si verifica una o due volte all’anno, in primavera o in autunno (...). Sottoposti a condizioni di addomesticamento o di cattura, in allevamento o negli zoo, questi periodi sessuali diventano più frequenti e la congestione sanguigna nei genitali che accompagna questi periodi diventa più intensa, fino a manifestarsi come emorragia mestruale. La maggioranza degli osservatori oggi, conviene che la causa delle mestruazioni negli animali domestici è il cibo che ricevono dall’uomo. 
Quando questi animali sono nutriti con naturali piante fresche che normalmente mangerebbero in natura, la mestruazione cessa.

Cosa accade nel nostro corpo

Cosa sono gli estrogeni 
Sono gli ormoni sessuali predominanti nelle donne e sono responsabili delle caratteristiche femminili, compreso il seno, le varie curve e la distribuzione del grasso. 
Se ne conoscono di tre tipi: l’estradiolo, l’estrogeno e l’estrone. Più presenti o meno in base al periodo della vita preso in considerazione.

Come si formano gli ormoni estrogeni 
Due terzi della produzione di estrogeni nel corpo della donna avvengono a livello del tessuto adiposo attraverso l’AROMATASI, un enzima, che converte gli ANDROGENI prodotti dalle ghiandole surrenali in estrogeni. 
Questa conversione nelle ghiandole surrenali avviene grazie ai lipidi.

Cosa provoca l’aumento dell’ormone estrogeno 
Ci possono essere diversi motivi, i principali sono: 
1. La somministrazione di farmaci, soprattutto della pillola anticoncezionale. 
2. L’ingestione, attraverso la dieta, di quantità di grassi estratti e concentrati, come ad esempio: burro, panna, olio extravergine di oliva, olio di semi, margarina, lardo, strutto, olio di lino, di girasole, ecc.. 
Anche se l’olio d’oliva o il burro d’arachidi sono migliori rispetto al grasso di pollo o di vitello per quanto riguarda i problemi di colesterolo, quello che qui ci interessa è l’effetto sugli ormoni, e tutti i grassi - animali e vegetali - devono essere evitati, perché tutti provocano un eccesso di produzione di estrogeni da parte dell’organismo. 
3. Il consumo di prodotti di origine animale, compresi latte scremato e uova. Salse per insalate, patatine fritte, chips, burro, margarina, oli per cucinare ed il grasso presente in molti biscotti e pasticcini sono prodotti ricchi di grassi e in gran parte contenenti ingredienti di origine animale.

Quanti ormoni estrogeni la donna oggi ha in circolo nel proprio corpo 
Se si alimenta come una perfetta occidentale ne avrà in quantità eccessive.

Come si può far ritornare a livello naturale l’ormone estrogeno 
Almeno in alcuni soggetti, le diete che eliminano i prodotti animali e mantengono i grassi vegetali a valori minimi, provocano la marcata riduzione del dolore mestruale, presumibilmente a causa degli effetti della dieta stessa sui livelli ormonali. 
Esistono diverse ragioni per le quali questo tipo di dieta influenza i livelli di ormoni. Prima di tutto, riducendo il contenuto di grassi nel cibo si abbassano i livelli ematici di estrogeni. 
Questo accade per tutti i tipi di grassi, animali e vegetali.

Le fibre tendono a trascinare via gli estrogeni 
I cibi vegetali contengono fibre (crusca), che tendono a trascinare gli estrogeni fuori dall’organismo. Ecco il meccanismo: il fegato estrae gli estrogeni dal torrente ematico e li invia, attraverso l’albero biliare, nel tubo digerente. Lì, la fibra proveniente da cereali integrali, legumi, verdura e frutta assorbe gli estrogeni come fosse una spugna. Se i cibi vegetali, meglio se crudi, costituiscono la parte principale della dieta, essi apportano all’intestino una quantità abbondante di fibra.
Senza la fibra gli estrogeni ritornano in circolo... 
Per contro, la quantità di fibra nella dieta è bassa quando la dieta stessa sia composta prevalentemente da yogurt, petto di pollo, uova, od altri prodotti animali, dal momento che la fibra proviene soltanto dai vegetali. Senza una quantità adeguata di fibra, gli estrogeni secreti nel tubo digerente vengono riassorbiti nuovamente nel circolo ematico. 
E’ inoltre importante seguire questa dieta nell’arco dell’intero mese e non soltanto prima del Dalla nostra esperienza, tale dieta deve essere seguita in modo scrupoloso per poter funzionare. 
Solo un completo cambiamento di vita riscatterà le donne. Ciò vorrà dire una dieta igienista, fatta di cibi vitali o crudi, il rispetto delle corrette combinazioni alimentari, esercizio fisico giornaliero, aria fresca, sole, riposo, sonno ed equilibrato ricorso all’attività sessuale e mentale.

La dieta mondiale oggi -2009-

La dieta nel mondo e cosa si può fare 
Poichè i cibi animali (carne, pesce, uova, latticini) hanno una forte tendenza a sviluppare muco nel corpo ed a promuovere una condizione catarrale delle mucose, [...] il primo passo da compiere per curare i catarri vaginali e uterini è di interrompere l’assunzione di proteine e grassi animali, oltre che dell’acido formico in chicchi, come il grano. Il dott. Schroyer consiglia abbondante uso di verdure crude per “curare” la leucorrea[1] .

Che effetto hanno le proteine 
Ludovici scrive che le mestruazioni derivano in larga misura dalle diete super –proteiche a base di carne, propagandate dalla civiltà moderna, che, come Charles Watson ha dimostrato, tendono a causare uno stato infiammatorio della mucosa uterina. Una dieta a basso contenuto proteico, che si ottiene consumando dagli 86 ai 114 grammi di noci, è l’ammontare necessario a sostenere il lavoro giornaliero d’un uomo di 64 chili che lavora di buona lena. Un uomo del tipo menzionato consuma dai 15 ai 19 gr. di proteine al giorno nelle sue attività lavorative e vitali. E non come raccomandano certi medici, 1 gr. di proteina per chilo di peso corporeo, in questo caso 64 gr. di proteine! Perciò una dieta strettamente vegetariana (vegana) riduce l’infiammazione mestruale ed anche la pressione sanguigna, favorendo così la diminuzione e l’eliminazione della risultante emorragia uterina.

News: le nuove generazioni 
Articolo scritto da Maurizio Blondet il 15/01/2008 
La mamma di Harley Tedds, un giorno, ha scoperto sgomenta sua figlia mentre in bagno si depilava le gambe. Le ascelle se l’era già depilate. 
Harley ha cinque anni. 
«Mi sono accorta che non era solo grassottella, le stava crescendo il seno», dice. 
Mamma Tedds è una delle migliaia di mamme americane che segnalano, giustamente allarmate, i segni di precocissima pubertà nelle loro figlie. 
Bambine che hanno la prima mestruazione a cinque anni. 
Bambine di tre con comportamenti sessuali da adolescenti, sbalzi d’umore e ribellioni da sedicenni. 
«Sbatteva la porta, cercava di picchiarmi», ricorda Hayley Haldin di sua figlia Ellie, che aveva tre anni. 
Ha finito per portarla dal medico. 
Che ha comunicato alla mamma che la bambina necessitava di iniezioni di ormoni per ritardare la pubertà.

E’ un fenomeno che i medici americani conoscono bene, e che vedono aumentare dagli anni ‘90. Specie nel mondo anglosassone, le bambine tendono a raggiungere la pubertà prima degli 11 anni. Una ricerca sulla popolazione di Bristol ha appurato che una bambina su sei diventa pubere all’età di sei anni. 
Naturalmente, la spiegazione scientifica collega il fenomeno con l’aumento della leptina, un ormone che è prodotto dai tessuti grassi: poiché i bambini diventano sempre più grassi ad ogni generazione, hanno anche alti livelli di leptina, che innesca il fenomeno della pubertà precoce.

Scritti

Cosa ha scritto Arnold Ehret 
“I grassi di ogni genere, compreso il burro ordinario, sono innaturali e quindi non dovrebbero essere consumati” (pag.99 Il sistema di guarigione della dieta senza muco). 
“Se il corpo femminile viene perfettamente pulito con questa dieta, il ciclo mestruale scompare. (....) Ognuna delle mie pazienti ha riportato che le sue mestruazioni diminuivano sempre di più con intervalli di due, tre e quattro mesi ed infine svanivano completamente, e quest’ultima condizione veniva sperimentata da chi aveva fatto un perfetto processo di eliminazione con questa dieta. Le emicranie, i mal di denti, il vomito e tutti gli altri cosiddetti “disturbi della gravidanza” svaniscono. I parti indolori, con latte abbondante e molto dolce, e bambini che non piangono mai, bambini che sono puliti in modo differente dagli altri, sono fatti meravigliosi che ho appreso da una donna che è diventata madre dopo aver vissuto con questa dieta.” (pag.149 Il sistema di guarigione della dieta senza muco).

Cosa ha scritto il dottor Herbert Shelton, igienista 
“Non è difficile collegare l’emicrania alla funzione mestruale, alla congestione pelvica e ad altre condizioni anormali degli organi riproduttivi” (pag.206 Il digiuno può salvarti la vita) 
“La malattia esiste solo quando è necessaria e dura finchè ce n’è bisogno.” Shelton 
Molti credono di dover mangiare carne per avere ferro a sufficienza. [...] Contrariamente alle insinuazioni dell’industria bovina, però, i vegetariani non sono soggetti a carenza di ferro più di chi mangia carne. 
La forma di ferro che si trova nei cibi vegetali è detta ferro non-eme. La forma di ferro che si trova nella carne (compreso pollame e pesce) è detto ferro eme. Il ferro eme viene assorbito molto più facilmente dal corpo rispetto al ferro ottenuto dai vegetali. L’industria della carne cerca di farlo apparire un punto a favore del ferro eme, ma di fatto si tratta di uno svantaggio con effetti negativi molto concreti. [...] 
Il fatto che il ferro eme presente nella carne sia assorbito così rapidamente costituisce un rischio per le persone [...]. Il ferro in eccesso nel corpo causa la produzione di radicali liberi che possono danneggiare le cellule portando molte malattie[...].
Con il ferro non-eme la situazione è completamente diversa. L’organismo assorbe solo la quantità necessaria. 
Quando il vostro fabbisogno di ferro è più alto, il vostro corpo ne assorbe di più; quando è più basso, ne assorbe meno. In questo caso la saggezza del corpo ha profonde implicazioni per la salute e la longevità. 
Ecco perchè: è ampiamente riconosciuto che le donne vivono più a lungo quasi ovunque nel mondo. Molti dei massimi esperti in longevità nel mondo, tra cui il dottor Thomas T. Perls, ritengono che la ragione risieda nelle mestruazioni femminili. Grazie alla dispersione mensile del tessuto uterino, le donne, durante i loro anni fertili, presentano un livello di ferro notevolmente più basso rispetto a quello degli uomini. (pag.199 John Robbins Sani fino a 100 anni)

Questo scritto testimonia indirettamente la funzione del ciclo mestruale: eliminare sostanze dannose in eccesso nel corpo.

Cosa dichiara il dottor George Starr White, autore di “The emancipation of women” 
Le mestruazioni sono patologiche e innaturali. “Niente più della dieta influenza il flusso mensile di una donna. A volte, colei che ha un flusso molto abbondante può curarsi completamente riducendo la dieta e vivendo di cibi crudi. Spesso, quando passa dal cibo cotto a quello crudo, i cicli di tale donna saltano uno o due mesi, ma non deve per questo preoccuparsene.”

Dal libro di Wendy Harris e Nadine Forrest Mac Donald 
“La deduzione dei medici e dei ginecologi che si sono onestamente chiesti quale fosse la causa originaria delle mestruazioni, anzichè accettare supinamente l’attuale punto di vista medico e di diffonderlo, conclude che le mestruazioni sono ereditarie. (questo è vero nel senso che intere generazioni di abitudini sbagliate hanno prodotto donne sempre più deboli, rendendo sempre più difficile risolvere questa condizione) Le mestruazioni nascono specialmente come una condizione tossica del sangue e della conseguente irritazione catarrale cronica della mucosa uterina, che diventa periodicamente emorragica a causa della debolezza cronica dei capillari. Questi ultimi sono incapaci di contenere la pressione sanguigna nell’utero, dopo che il concepimento non si è instaurato” (Man, an indictment Ludovici)

Il dottor Schroyer è del parere che... 
Le mestruazioni, al pari della leucorrea, sono una condizione di malattia anziché di normalità, come comunemente si intende; e che pertanto vanno sottoposte a regime ed a rettifica dietetici. Asserisce che: “Quando si permette alle mestruazioni di continuare indisturbate, si favorisce dopo una certa età, lo sviluppo di proliferazioni patologiche nell’utero. Per questa ragione, giunte per lo più ai 35 anni di età, il 20% delle donne è affetto da miomi uterini (tumore del tessuto muscolare)[...]”. 
Dopo la menopausa l’infiammazione passa dallo stato emorragico a quello atrofico (stato che comporta la diminuzione del volume dell’affezione tumorale per insufficienza di nutrimento); e questa è l’età in cui il cancro all’utero è molto diffuso. [...] Afferma: “Ho visto masse cancerose decrescere fino a metà in base solo ad una dieta fatta di frutta e verdura”.

Sessualità 
È risaputo che gli eccessi sessuali intralciano l’attività intellettuale. Allo scopo di raggiungere il suo pieno sviluppo, l’intelligenza sembra richiedere sia un buon sviluppo delle ghiandole sessuali che la temporanea repressione dell’appetito sessuale. (Carrel, Man The Unknown)

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Impulso sessuale 
Il prof. McLester, in Nutrion and diet in health and desease, conclude che “L’impulso sessuale è materialmente influenzato dalla dieta”. L’esperienza ha dimostrato che ad una netta diminuzione delle mestruazioni precede un calo del desiderio sessuale, dovuto ai cambiamenti di dieta: da quella a base di proteine carnee o animali, a quella di proteine tratte dalle noci o dai semi.

Casi specifici

1. Si conoscono numerosi casi di donne che hanno partorito parecchi figli senza per questo aver mai avuto mestruazioni 
“Personalmente conosco una madre di cinque bambini che non ha mai avuto mestruazioni. 
Mentre un altra, soggetta a mestruo da adolescente, sposò un uomo che aveva cambiato il suo regime di vita in un altro di autentico stile naturale. La donna condivise con lui il suo stile salutista, divenne anch’ella un perfetto esempio di salute vivente e cessò pertanto di mestruare. 
In seguito ebbe tre figli, tutti partoriti in assetto naturale e senza dolori, e non ebbe più mestruazioni. 
Nessuna funzione corporea dovrebbe essere accompagnata da emorragia. La perdita di sangue è sempre un fatto anormale.” 
(Wendy Harris e Nadine Forrest Mac Donald)

2. Su un forum una ragazza chiede consiglio per un “problema” e le ragazze che non sanno questa verità sulle mestruazioni le danno consigli o parlano della loro esperienza: 
Sono stati corretti solo errori ortografici e abbreviazioni

Inviato da  il 12 giu a 11:10 
Salve ragazze, ho un ritardo di 10 giorni e considerando la mai puntualità nell’arrivo delle mestruazioni sono un po’ preoccupata. 
Non sono incinta, ho fatto il test.. so che mangio sano da 3/4mesi. Molta frutta e verdura, pochissimi grassi e quasi mai saturi. Non mangio carne se non quella di pollo o tacchino. 
Sarà dovuto a questo? cosa ne pensate? qualcuna ha avuto disturbi del ciclo legati all’alimentazione? grazie mille

Risposta delle ragazze sul forum 
A. Inviato da  il 13 giu a 21:29 
C’è stato un periodo in cui ho abolito ogni tipo di grasso e soprattutto l’olio d’oliva. Questo ha causato perdita di peso e soprattutto del ciclo!!!

B. Inviato da  il 13 giu a 20:09 
Anch’ io non ho avuto più le mestruazioni per alcuni mesi, dopo che avevo eliminato tutti i condimenti e la carne rossa.. però io spesso digiunavo proprio.. poi a dir la verità anche adesso mangio tutto scondito, e solo carne bianca, però comunque non così poco come prima! Credo che dovresti aspettare un po’ prima di trarre conclusioni! In ogni caso, spesso i disturbi del ciclo sono legati all’alimentazione!

C. Inviato da  il 13 giu a 18:49 
Non è x la mancanza di carne. È per la mancanza dell’OLIO e dei grassi, se davvero di amenorrea si tratta. Comunque 10 gg di ritardo sono pochissimi per parlare di amenorrea... dovrebbero mancare come minimo per 3 mesi. Aspetta un altro po’, poi fai ecografia pelvica e magari analisi dl sangue..

D. Inviato da   il 12 giu a 12:40 
Io ho perso il ciclo 4 anni... amenorrea durata 3 anni e mezzo ora ho ancora problemucci, mi è tornato dopo una cura di progesterone..ma non so ancora se sono tornate naturalmente..4 anni fa ho perso molto peso arrivando a pesare 46 k per 160. In piu facendo molto sport. 
Avevo tolto olio pasta ecc.. 
Mi ingozzavo di verdura frutta, poca carne e pane.. 
L’unica cura... ho ripreso l alimentazione normale.. sono 50 kg .. faccio molto sport e gli ho presi di muscolo.. ma mangio bene ora e tolgo niente.. 
Olio e pasta sinceramente poca... anche se so che fa bene... ma non mi piace molto, la mangio 1 o 2 volte alla sett.... ma proteine (piu pesce) 2 volte al di... frutta e verdura tanta... 
Ma non togliere i grassi... come il buon olio... 
Tu quanto pesi??

E. Inviato da   il 12 giu a 11:18 
Proprio perchè la mia alimentazione è cambiata molto, e io credevo di mangiare sano. Dimmi la verità hai eliminato i carboidrati e l’olio di oliva? La loro carenza spesso e volentieri è causa di amenorrea.

F. Lei risponde... inviato da  il 13 giu a 11:37 
Sono alta 175 e peso 58. Mi sento bene, non voglio dimagrire ancora... e comunque grazie alla mia alimentazione sana e tanto sport ho perso solo il giusto, cioè 6 kg ; non uso molto l’olio, non mangio carne, cuocio tutto al vapore o lesso..no carne rossa.

G. Inviato da  il 13 giu a 12:33 
Stai attenta ai condimenti. Non usare “pochissimo” olio! Usa il giusto (almeno 1 cucchiaio al giorno, extravergine a crudo, e già è poco) e tutti i giorni. tutti. 
Ti parlo per esperienza diretta: anch’io l’avevo quasi eliminato e mi sono andate via le mestruazioni. Subito. L’ho reintegrato e sono tornate. E all’epoca non ero nemmeno sottopeso. 
Per dirti: sono anche stata sottopeso non ero in amenorrea.

Osservazione personale 
Le testimonianze su questo forum mi hanno fatto accorgere che il punto in comune che hanno le ragazze a cui sparisce il ciclo è nelle loro abitudini alimentari: la riduzione o eliminazione di: carne, grassi e olii, cereali, magari associata ad attività sportiva. 
L’olio non è sempre esistito. È esistito l’olivo e l’oliva. 
L’olio è il prodotto della spremitura di un nocciolo, se no non commestibile, dell’oliva. Perché noi siamo obbligate ad usarlo? Come hanno fatto le donne prima del suo utilizzo, erano tutte “malate di amenorrea”? Come facevano se non potevano mangiare la pasta? La natura è stata davvero così poco accorta da averci progettato per mangiare cose così particolari da estrarre, da macinare, da cucinare, da ammazzare, per farci stare in ottima salute? Le verdure e la frutta cruda, così semplici e naturali da cogliere, sono davvero così pericolose se consumate da sole senza l’aggiunta di cibi modificati dall’uomo? È davvero possibile ammalarsi escludendo dalla propria dieta i cibi lavorati, macinati, lievitati, cotti, spremuti, dissanguati, triturati, fritti, addittivati, zuccherati, salati, e infine conditi dall’uomo?

Non è più probabile che qualcuno abbia interesse a mantenere ignoranti le donne su questo argomento, a far continuare loro la vita di ogni giorno fatta di assorbenti, moment, pillole, slim fast, riviste dietetiche, indisposizioni varie, cliniche per dimagrire, libri di cucina, problemi di donne di cui parlare, scuse per non fare, motivi per essere considerata più debole..... 
C’è un industria, e non solo una, dietro al business delle donne. Le donne sono fortissime, la natura le ha dato la possibilità di espellere le tossine attraverso un emorragia uterina non mortale, perchè la donna è importante, è generatrice di altri esseri, e deve essere in grado di generare, anche quando non è nelle condizioni migliori.. La natura, se ha scelto la donna e non l’uomo per tenere dentro di se, 9 mesi, un bimbo, vuol dire che la ha creata più forte, non c’è dubbio, se decidi a chi affidare una cosa di valore, a chi la dai? Alla persona migliore per quel compito. 
Gli uomini al potere lo sanno e fanno stare zitte le donne e altri uomini umili e generosi che lo hanno scoperto. Dicono che non è vero, che la normalità è questa solo perchè milioni di donne hanno il ciclo. Alla società fa comodo così.

Nel libro ”I cosiddetti sani, la patologia della normalità”, Erich Fromm scrive: “Molti conosceranno il racconto di Herbert George Wells “Il paese dei ciechi”: un giovane, smarritosi in Malesia [sic: in Wells, sulle Ande ecuadoriane. N.d.T.], incontra una tribù dove da molte generazioni tutti gli individui sono affetti da cecità congenita. Il giovane invece, per sua «sfortuna», ci vede: e così tutti diffidano di lui.
Tra gli altri, persino medici esperti diagnosticano la sua malattia come una strana e fino ad allora ignota affezione del volto, causa di ogni sorta di fenomeni bizzarri e patologici: 
“Queste strane cose chiamate occhi, che esistono per formare nel volto una lieve e piacevole depressione, in lui sono malate di modo che gli disturbano il cervello. Sono molto dilatate, hanno le ciglia con palpebre che si muovono; di conseguenza, il suo cervello è in uno stato costante d’irritazione e di distrazione”. (Wells, 1925, p. 671) Il giovane si innamora di una ragazza e la vuole sposare. Ma il padre di lei si oppone alle nozze, a meno che egli non si sottoponga a un’operazione che lo renda cieco. Prima di dare il suo consenso, il giovane fugge via. 
Il racconto di Wells mostra con estrema semplicità quello che tutti noi proviamo, più o meno distintamente, quando si parla di normalità e anormalità, salute e malattia, dal punto di vista dell’adattamento.

La teoria dell’adattamento si basa implicitamente su alcune premesse: 1) ogni società in quanto tale è normale; 2) chi non corrisponde al tipo di personalità gradito alla società deve considerarsi psichicamente malato; 3) il sistema sanitario, in ambito psichiatrico e psicoterapeutico, ha lo scopo di ricondurre il singolo individuo al livello dell’uomo medio, indipendentemente dal fatto che questi sia cieco o vedente. L’unica cosa che conta è che l’individuo sia adattato, e che non turbi il contesto sociale.

La teoria dell’adattamento è caratterizzata da alcuni elementi. Tipica è per esempio la convinzione che la nostra famiglia, la nostra nazione, la nostra razza siano da considerarsi normali, mentre il modo di vivere degli altri viene percepito come non normale. Mi spiegherò meglio con un aneddoto. Un uomo va dal medico e gli descrive i suoi sintomi. Comincia così: 
«Dunque, dottore, ogni mattina, dopo che ho fatto la doccia e ho vomitato...». 
Il medico lo interrompe subito: «Mi sta dicendo che lei vomita tutte le mattine?», e il paziente replica: «Perché, dottore, non lo fanno tutti?». 
Questa storiella è divertente proprio perché coglie un atteggiamento che tutti noi, chi più chi meno, condividiamo. Magari sappiamo che alcune nostre idiosincrasie personali si riscontrano anche in altri individui, ma non sappiamo che vi sono molte idiosincrasie che esistono soltanto nelle nostre famiglie, negli Stati Uniti o nel mondo occidentale, e che noi invece riteniamo comuni a tutti gli esseri umani, mentre in realtà non sono affatto caratteristiche della natura umana.”

Le mestruazioni non sono la causa, 
bensì l’effetto dell’intossicazione dell’organismo.

“Non ci si può ammalare solo in una parte del corpo. 
In realtà è l’intero corpo ad ammalarsi. 
Ogni donna dovrebbe fare di tutto per eliminare 
le condizioni morbose chiamate mestruazioni”


A cura di Manuela Piras – 2 febbraio 2009 -

fonte : http://www.disinformazione.it/mestruazioni.htm

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* Pres. on. Società It. Psiconeuroendocrinoimmunologia

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Un integratore alimentare di grande utilità, adatto a tutti e a tutte le età, è la dolomite: una sabbia dolomitica che rappresenta la miglior fonte naturale di calcio e di magnesio, in forma digeribile e facilmente assimilabile. La dolomite contiene infatti i due minerali nella proporzione ideale: ogni compressa fornisce 100-120 mg di calcio e 60 mg di magnesio.

Esiste anche una varietà di dolomite arricchita di zinco, più adatta alle situazioni di stress, e quindi di aumentato fabbisogno di quest'oligoelemento.

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La dolomite ... perché la natura ha sempre ragione.

fonte: erbavita.com

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LA MEDICINA AI TEMPI DEL WEB

Come muoverci nella giungla di informazioni che troviamo in rete. In che modo sta cambiando il rapporto tra paziente e medico, quanto la tecnologia influisce sulla medicina e viceversa. Abbiamo fatto qualche domanda a Maria Giovanna Ruberto, autrice del testo "La medicina ai tempi del web" e siamo entrati in un mondo molto interessante, quello della medicina 3.0.

 

La medicina sta cambiando. Il paziente e il medico collaborano verso un unico obiettivo, che è la ricerca della cura migliore. Sente che questo cambiamento tocca anche l'approccio del medico?

Certo, anche se di fronte ad un paziente più consapevole alcuni si sentono ancora in qualche modo “diminuiti” rispetto alla propria competenza. Non dobbiamo dimenticare che in Italia è ancora molto presente unmodello paternalistico di relazione medico-paziente, il paziente racconta ed il medico interpreta e dà la cura.

Non è solo un modo di fare del medico, molte persone preferiscono delegare la cura della propria salute. E nel nostro paese il contenzioso legale connesso alla sanità è elevatissimo, a dimostrazione del fatto che la relazione medico-paziente sta cambiando, ma la consapevolezza di questo è ancora poco diffusa.

 

Quanti medici davvero, invece di concentrarsi sul solo disturbo, ampliano la visione al benessere generale del sistema-corpo umano, con il fine di cercare nel corpo del paziente dove risiede la salute per poi avviare da lì il processo di guarigione?

In realtà l’interezza della formazione data dalle nostre università tende a favorire lasuperspecializzazione, perchè la tecnologia è prevalente rispetto all’atto medico in sé. Non è facile peraltro trovare quelli che una volta erano chiamati “maestri”, che ti insegnavano a guardare il paziente come una persona e non come un sintomo. Insegno in fasi diverse del corso di laurea in Medicina e Chirurgia e noto ad esempio che gli studenti un po’ “peggiorano” nel passaggio dai primi anni di studio a quelli dell’esperienza clinica. Partono insomma esprimendo attenzione di fronte al tema della relazione con il paziente, poi sono come sopraffatti dalla mole di informazioni che devono apprendere e perdono un po’ di vista l’insieme.

Nel mondo anglosassone è iniziato presso le grandi università un percorso inverso, con un'accentuazione dell’aspetto umanistico della medicina - penso alla nascita ed al consolidarsi della medicina narrativa – quindi possiamo sperare che prima o poi anche nel nostro paese si ritorni a pensare all’interezza della persona.

 

Il paziente ora è soggetto attivo che cerca, si informa, chiede, esplora e partecipa nelle decisioni. A fronte di una maggiore consapevolezza assistiamo però anche all'esplodere di terapie on line, guarugioni tramite Skype. Distinguere i "cialtroni" in questo contesto diventa più complesso?

La rete è un luogo sterminato e congesto di notizie vere e false. Non è facile distinguere neppure per gli addetti ai lavori. Ad es. alcuni studi svolti presso università e medici negli Stati Uniti, in Gran Bretagna ed in Germania, dimostrano che è prevalente l’dea che se una notizia compare su un sito è certamente verificata. Se questo equivoco è così diffuso in chi ha una conoscenza della medicina si può solo immaginare quanto sia ancora più diffusa tra gli altri. Proprio la Gran Bretagna ha iniziato da tempo un percorso di “certificazione” dei siti che forniscono informazione sanitaria, ma non è facile.

Un ulteriore aspetto è dato poi dai cosiddetti siti sponsorizzati, che hanno un lato commerciale non sempre evidente. Insomma c’è molta confusione, ma sono certa che siamo semplicemente in presenza di un periodo di adattamento alle nuove tecnologie. In fondo la vicenda del veleno di scorpione cubano che cura il tumore non è molto diverso dal vecchio siero di capra degli anni ’70, ail fenomeno non era all’epoca planetario, ma il semplice passaparola aveva irretito centinaia di persone.

 

Ai primi sintomi di un disturbo, si ricorre a un clic. La rete diventa una vera e propria giungla di informazioni. Oltre ad affidarsi al proprio buonsenso, l'utente dove può cercare strumenti che gli permettano di acquisire un criterio di selezione, in modo da formare un apropria "bussola interiore"?

Il buon senso non basta, stiamo parlando di salute. Esistono criteri per una ricerca utile e corretta. Ad esempio è utile consultare i siti istituzionali, quelli delle società scientifiche, che ormai hanno tutte portali dedicati.

Ma in rete si trova di tutto, dai blog di persone che si scambiano informazioni e suggerimenti a partire dalla condivisione di sintomi apparentemente uguali, a siti di professionisti che cercano clienti. Se dovessi dire che cosa è davvero utile sul web punterei piuttosto ai gruppi di aiuto tra pazienti, perchè permettono di condividere il peso della malattia. Per il resto è meglio parlare di persona con un medico.

 

Quando si parla di Medicina 3.0 a cosa ci si riferisce esattamente? La parola e-Health fa riferimento al medesimo concetto?

Il termine e-Health si riferisce intanto al web 2.0, che è quello ancora più diffuso o allatelemedicina. Quindi alle reti sociali ed istituzionali, all’interazione tra soggetti che favorisce lo scambio di infomazioni e l’individuazione di possibili soluzioni.

Il web 3.0 è un presente/futuro, esistono già network operativi tra istituzioni sanitarie e laboratori di ricerca che incrociano i dati e li rendono contemporaneamente accessibili a tutti.

Così come si utilizzano gli strumenti che per molti sono di puro intrattenimento – penso alla galassia iPhone,iPad – ed alcune applicazioni per seguire ad esempio i pazienti nel percorso terapeutico. Si può inviare alle persone un messaggio via Twitter per ricordare di assumere i farmaci, per programmare un controllo, o usare terminali portatili  particolari per monitorare a distanza l’andamento della salute. Il web 3.0 dovrebbe  aiutarci a fare un ulteriore passo avanti, costruendo in modo interattivo la conoscenza attraverso la  condivisione di informazioni, per accelerare i tempi, evitare i doppioni, risparmiare risorse ed amplificare I risultati per la somma, che non è mai aritmetica, delle intelligenze e delle competenze coivolte.

 

Cos'è la cybercondria?

La paura di ammalarsi è a volte così forte da farci sentire male anche se non è vero. E’ un tema antico, basta pensare al “Malato immaginario” di Molière. Ma oggi c’è uno strumento in più ad incrementare le nostre paure, il cyberspazio. Nella rivisitazione linguistiche che il web sta determinando anche l’ipocondria diventa allora cybercondria.

Ho un po’ di tosse, digito “tosse” su un motore di ricerca e compaiono decine di malattie. Leggendo i sintomi mi sembra di averle tutte, sono caduto in preda alla cybercondria. D’altra parte mi ricordo che ai tempi dell’università, al 4° anno, quando ho iniziato il secondo triennio clinico, nel mio gruppo a turno ci siamo convinti tutti di essere malati di una delle patologie che dovevamo studiare. Il problema sta nel fatto che tra amici ci si prende in giro e ci si tranquillizza a vicenda, davanti da un computer siamo soli e le nostre paure possono rovinarci la vita. Soprattutto se poi ci curiamo da soli con farmaci magari acquistati sul web!

 

Mondo della sanità e web. Come possono migliorarsi a vicenda?

Il mondo della sanità ed il web non possono che collaborare, fenomeno peraltro già in atto. Il web rende la circolazione delle informazioni più veloce ed universale; dieci anni fa leggevi di una nuova terapia o di novità diagnostiche sulle riviste specializzate cartacee, che impiegavano mesi a diffondere i report.

Oggi tutto compare in rete in tempo reale e questo permette un accesso anche in realtà geograficamente svantaggiate alla conoscenza medica. Si possono trasmettere esami, immagini diagnostiche, via internet, facilitando consulti sui casi difficili o semplicemente garantendo supporto a strutture non altamente specializzate.

Alcuni ospedali ormai utilizzano cartelle elettroniche che permettono di inserire i dati del paziente in tempo reale, con un aggiornamento costante e senza necessità di trascrizione dei dati, evitando quindi o riducendo la possibilità di commettere errori. E così via. Potrei fare davvero un elenco sterminato di collaborazioni già in atto, perchè la medicina oggi è imprenscindibile dal web.

 

Siamo tutti potenziali pazienti. Quale consiglio darebbe a chi usa internet come strumento per avere maggiori informazioni sul corpo e sulla mente, sulla salute in generale?

Usate internet in modo intelligente, critico. Createvi una lista personale di siti istituzionalida consultare, cercate in rete le associazioni dei malati, leggete i blog dei pazienti e delle loro famiglie. Scoprirete che esiste un mondo ricco di umanità, di valori, di solidarietà.
E questo è infinitamente più importante rispetto alla ricerca di una sommatoria di informazioni.

Di Elisa Cappelli

FONTE

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CANCRO : curare il cancro con l'ascorbato di potassio - Metodo Pantellini

Prima che scoppiasse il caso Di Bella, il metodo del Dott. Gianfranco Valsé Pantellini era sicuramente la terapia contro il cancro più usata e più conosciuta in Italia, nel campo della medicina alternativa.

Come la maggior parte delle scoperte scientifiche più importanti, anche questa trae origine da un caso fortuito e da un errore. Nel 1947, il Dott. Pantellini consigliò ad un malato di cancro inoperabile allo stomaco, con prognosi di pochi mesi di vita, di bere limonate con bicarbonato di sodio al fine di calmare i forti dolori. Immaginatevi la sorpresa quando, dopo un anno, lo rivide perfettamente ristabilito (il paziente morì infatti d'infarto vent'anni più tardi). Al momento di esaminare le radiografie, pensò che si trattasse di quelle di un altro.

Cos'era successo?

Il paziente, per errore, non aveva usato il Bicarbonato di Sodio, ma quello di potassio.

"Ebbi come una botta in testa", raccontò un giorno Pantellini. "Feci delle separazioni di limone ed esperidati dei vari acidi presenti e mi accordai con dei colleghi medici, per sperimentarli su alcuni malati di cancro, ormai in fase terminale, che volontariamente si offrirono di assumere, per via orale, citrato di potassio, tartrato di potassio ed esperidato di potassio: non ottenni purtroppo alcun effetto. Quando poi somministrai ai malati l'Ascorbato (vitamina C) di potassio, conseguii i primi riscontri positivi.

Proseguendo nella terapia, i malati di cancro presentavano apprezzabili miglioramenti, già nell'arco di 10-15 giorni. Il dolore scompariva, o quantomeno si attenuava, ed il paziente era in grado di riprendere la propria attività lavorativa. In alcuni soggetti, ancora oggi, a distanza di 40 anni, non risulta alcuna presenza del tumore". (Il cofattore K, ediz. Andromeda).

Pantellini proseguì le sue ricerche per quarant'anni, scoprendo che l'Ascorbato di potassio trovava applicazione anche in alcune malattie degenerative ed autoimmuni.
Continuò a tenere conferenze, partecipò a vari congressi di oncologia, pubblicò le sue scoperte su riviste mediche, curò con successo migliaia di persone. Risultato ?

Alcune denunce da parte dell'Ordine dei Medici (assolto), problemi a non finire, diffamazioni; ma l'aspetto più grave è che in tutti questi anni, Pantellini non è mai stato preso in considerazione dalla classe medica. Non viene confutato, semplicemente viene totalmente ignorato. Chi volete che abbia interesse a prescrivere l'Ascorbato di Potassio, un prodotto che costa poche migliaia di lire per un mese di terapia e che, oltre a tutto, non è brevettabile ?

Intervista al Dr. Gianfrancesco Valsé Pantellini:
"Ci sono degli interessi enormi, prima di colpire questi interessi bisogna stare attenti anche noi di colpirli bene così da farli degradare nel tempo. Tutto il mondo oggi vive sul denaro, e lei sa quanti migliaia di miliardi ci sono in giro in questo momento sulla sua testa. Se la medicina si è instradata su un'unica strada questa non è colpa mia.

E' colpa del destino dell'umanità. Anche del vostro! Perché di li al 2015, se non prenderemo provvedimenti seri, saremo uno contro uno col cancro"


Intervista a Gianfranco Valsé Pantellini Di Giuseppe Cosco

 

Cosco: Professore che cosa è il cancro ? 
Pantellini: Il cancro è una malattia degenerativa che ha anche un'origine genetica. Fino a poco tempo fa io non avevo un'idea lucida di quale fosse l'origine di questa patologia, ma oggi ho la certezza che a provocare questa manifestazione siano i radicali liberi, radicali liberi che vengono messi in libertà nella cellula dai mitocondri. I mitocondri, con questi radicali liberi, colpiscono il nucleo della cellula diecimila volte al giorno, cercando di sovvertirlo. A questa azione dei mitocondri si antepone un enzima connaturato alla stessa cellula che, per natura propria, elimina questi radicali liberi. La produzione di questo enzima viene regolata da un gene. Quest'enzima è la superossido-dismutasi, fortemente riducente e contrastante l'azione dei radicali liberi. Se i radicali liberi, per condizioni particolari fisiologiche e anche per stress endogeni, stress ossidativo interno, riescono ad eliminare dalle cellule o da una cellula quest'enzima è certo che si scatena il tumore. Il cancro è una manifestazione di questo difetto cellulare.

C. : Cosa ne pensa della chemioterapia ? 
Pantellini: Non dico nulla della chemioterapia, perché si sa già tutto. Essa ha un'azione deleteria e devastante sull'intero organismo. La chemioterapia si regge su un assioma, anzi su un paradosso: "Ciò che fa venire il cancro, lo guarisce", guardi a che assurdità si è arrivati. Nella chemioterapia, la ciclofosfammide non è altro che un iprite chelata che viene introdotta nell'organismo, causa sui tessuti delle reazioni di Feulgen liberando quattro molecole di acido cloridrico. Quindi come si può pensare di curare il cancro con l'acido cloridrico ?

C. : Come è arrivato a capire l'importanza dell'ascorbato di potassio per la prevenzione e la cura del cancro ? 
Pantellini: Fu un malato che mi mise sulla strada dell'ascorbato di potassio. Scambiò il bicarbonato di sodio con il bicarbonato di potassio... (Il professor Pantellini racconta che nel 1948 una donna, il cui marito versava in gravissime condizioni, in quanto aveva un cancro allo stomaco giudicato inoperabile, si rivolse a lui perché almeno si riuscisse ad alleviare i tremendi dolori del poveretto. Pantellini le consigliò di fargli bere limonate zuccherate con del bicarbonato di sodio. Mesi più tardi vide quest'uomo per strada, quando lo credeva già morto e scoprì che, per errore, al posto del bicarbonato di sodio nelle limonate aveva messo bicarbonato di potassio. N.d.A.) ...e da lì è partita la mia ricerca.

C. : Questo sale... 
Pantellini: E' il più forte antiossidante che abbiamo a disposizione oggi. Non è dannoso, viene assorbito rapidamente e agisce sul cancro. Difatti i tumori trattati con ascorbato di potassio o regrediscono o si fermano oppure vanno più lentamente avanti. La casistica è molto, molto, molto vasta e positiva.

C. : Quali sono i dosaggi ? 
Pantellini: Per la prevenzione si possono somministrare due o tre dosi la settimana, la mattina a digiuno, per quattro o cinque mesi consecutivi, poi interrompere un mese e ricominciare. Per la cura, invece, di dosi bisogna assumerne tre al giorno. Cioè occorre prendere la dose preventiva di gr. 0.15 di acido ascorbico e gr. 0.30 di bicarbonato di potassio, tre volte al giorno.

C. : Posso scrivere che in caso di tumori definiti iniziali, con l'ascorbato, si ottiene la guarigione completa ?
Pantellini: Certamente, si ha il 100% di regressione del tumore.

C. : Ci sono altre malattie che rispondono bene a questo trattamento? 
Pantellini: L'assunzione dell'ascorbato di potassio nei malati di AIDS mantiene l'individuo sieropositivo però non lo fa passare nella fase successiva. Stiamo portando avanti un protocollo di terapia sperimentale al riguardo e i risultati sono molto interessanti.

C. : Le persone in cura preventiva dal 1970 hanno... 
Pantellini: Nessuna di loro, e sono molte centinaia, è stata colpita da cancro o da malattie virali.

C. : Professore lei è solo in questo lavoro ? 
Pantellini: Sono affiancato da molti altri ricercatori, italiani e stranieri e poi in America diversi scienziati (tra cui Irwin Stone, Cameron e Pauling, N.d.R.) portano avanti protocolli sperimentali simili (fondati sull'ascorbato di sodio).

C. : Se l'ascorbato di potassio fosse somministrato su larga scala avremmo risultati incredibili ? 
Pantellini: Si, ma non sono cose che posso fare io, io posso dare delle indicazioni. Si deve mobilitare chi è preposto alla salute pubblica, cominciando dal ministro della sanità.

C. : Il cancro è anche un affare e gli interessi economici che vi ruotano intorno sono davvero tanti e da tutto ciò che è emerso, le porcherie della "malasanità" di Stato... 
Pantellini: Era una cosa logica. Non è una scoperta che ci sia la malasanità. Era meglio se i politici italiani avessero visto più a fondo l'interesse e la salute della gente, ossia pochi farmaci, ma buoni, sperimentati, che moltissimi farmaci anche con prezzi altissimi che non servono a nulla e fanno male.

C. : Sperimentano molto sugli animali... 
Pantellini: E' difficile riportare l'esperienza fatta su animali all'uomo. L'uomo ha riflessi farmacologici molto diversi. Per esempio un coniglio mangia anche l'atropina senza avere nessun disturbo, l'uomo, invece, muore.

C. : Secondo lei la cecità dei cattedratici è frutto di ignoranza o di malafede ? 
Pantellini: Io non so cosa nasconda, ma sono morti anche molti di loro di cancro, che io ho tentato di salvare.

C. : Visto il bassissimo costo dell'ascorbato di potassio, poche centinaia di lire, le industrie farmaceutiche hanno tentato di metterle i bastoni tra le ruote ? 
Pantellini: Hanno provato, tramite anche i loro emissari appartenenti ad un certo tipo di classe medica, ma è difficile fermare la marcia dell'ascorbato di potassio.

C. : Ci sono dei medici in Italia che usano l'ascorbato ? 
Pantellini: Ci sono dei bravissimi medici in Italia, dei bravissimi chirurghi, anche dei bravissimi oncologi che utilizzano l'ascorbato di potassio.

C. : Dove si può trovare l'ascorbato di potassio ? 
Pantellini: Molte farmacie lo preparano bene, io non posso dire i nomi, però, ci sono farmacie a Firenze, Treviso, Verona, Milano e Bologna che hanno l'ascorbato di potassio perfettamente dosato e chiuso in bustine ermetiche.

C. : Professore un'ultima domanda. L'ansia e lo stress hanno importanza nella genesi di un cancro? 
Pantellini: Certamente. La mente e i suoi complessi legami col corpo, rivestono una grande importanza. Io sono certo che l'insorgenza tumorale sia dovuta al riemergere di una struttura evolutiva della materia vivente, avvenuta qualche milione di anni fa, e che ciò si ripeta, oggi, quando i geni autoregolatori della chimica cellulare sono inattivati nel loro chimismo enzimatico per uno stress di qualsiasi natura.

Giuseppe Cosco

Nota bene: dai tempi di questa intervista ci sono stati diversi sviluppi nello studio dell'ascorbato e delle modalità di utilizzo del medesimo, di cui trovate documentazione presso la fondazione Pantellini. In particolare informandovi sul sito scoprirete che la formulazione dell'ascorbato più ribosio sembra potenziare l'efficacia dell'ascorbato di potassio, così come l'associazione con la vitamina B12 (tenere presente sempre però quanto scritto in apertura del post).

Fonte

 

Metodo Pantellini: l'ascorbato di potassio

L'efficacia del metodo Pantellini, ovvero l'utilizzo di ascorbato di potassio con ribosio, per la cura dei tumori e delle malattie degenerative


Alessandro Silva -

“Un cerchio si chiude” questo è stato il titolo del convegno internazionale promosso dalla Fondazione Valsè Pantellini dove vari esperti sono intervenuti per presentare gli studi più recenti e i traguardi raggiunti con l'applicazione della metodica messa a punto dal dottor Pantellini, ossia la somministrazione di ascorbato di potassio e ribosio, nel campo delle malattie degenerative, soprattutto in ambito oncologico. L'ascorbato di potassio è un sale derivato dalla vitamina C non tossico e privo di effetti collaterali. È oggetto di studio il trattamento con ascorbato di potassio associato al D-ribosio, uno zucchero, per la protezione di cellule e tessuti dallo stress ossidativo e per limitare la riproduzione incontrollata tipica delle cellule tumorali maligne.



Il cancro: una malattia multifattoriale
Il cancro è una malattia antica visto che se ne trovano tracce in reperti fossili di dinosauri. Fin dalla loro nascita, le terapie curative sono state improntate all'uccisione della cellula tumorale, con il pesante effetto collaterale connesso all'abbattimento della qualità di vita per l'alta tossicità delle sostanze somministrate.
Come riporta il dottor Guido Paoli, “le mutazioni genetiche responsabili dell'insorgenza del cancro e di altre malattie degenerative sono una conseguenza indiretta di danni ossidativi che coinvolgono la membrana cellulare e i mitocondri”. Questi danni sono interpretati dal “cervello” della cellula, il suo nucleo, come una spinta alla mutazione del proprio patrimonio genetico per adattarsi all'ambiente che sta mutando.
Inoltre, l'insorgenza del cancro è dovuta alla combinazione di più fattori scatenanti (inquinamento, stress, radiazioni, predisposizione genetica) ognuno dei quali non è correlato all'altro. Per questo non esiste un'unica molecola che possa contrastare la proliferazione incontrollata delle cellule tumorali. In tale ottica si inserisce l'uso combinato dell'ascorbato di potassio ed il D-ribosio il quale, da una parte mantiene le corrette concentrazioni elettrolitiche nelle cellule sane e, dall'altra, limita o esaurisce le risorse energetiche delle cellule tumorali, favorendo l'eliminazione di glucosio, per creare un ambiente ostile.

Tumore, stress ossidativo e ascorbato di potassio
“Uno dei meccanismi coinvolti nello sviluppo di un tumore è lo stress ossidativo che genera delle specie reattive dell'ossigeno capaci di danneggiare sia il DNA che altre strutture cellulari” spiega il dott. Massimo Fantini, dell'Università degli studi Roma 2-Tor Vergata. Sono numerosi gli studi scientifici a riguardo che provano, in particolare, un danneggiamento della pompa sodio/potassio, una sorta di “canale” che attraversa la membrana cellulare da parte a parte. L'alterata attività di questa pompa provoca uno squilibrio nel trasporto del sodio e del potassio che, a sua volta, causa un aumentato ingresso di glucosio nella cellula con un incremento della respirazione cellulare e una proliferazione incontrollata.

 

 

 

Anche il ruolo dello ione potassio (K+) e del D-ribosio sono noti: il D-ribosio partecipa alla produzione di energia nella cellula oltre ad essere il precursore di alcuni amminoacidi mentre il potassio è coinvolto in molti processi tra i quali il mantenimento del potenziale di membrana. Dai risultati preliminari di uno studio condotto per analizzare l'effetto antitumorale dell'ascorbato di potassio da solo o in combinazione con il ribosio su cellule di carcinomi mammari, il dott. Fantini ha evinto come “la somministrazione combinata con ascorbato di potassio da solo o in combinazione con D-ribosio è risultata più efficace dopo quattro giorni con una inibizione della crescita cellulare”. Non solo, “l'ascorbato di potassio, in associazione con il ribosio, determina, dopo solo due giorni di somministrazione, un significativo aumento di cellule morte” conclude il dott. Fantini. La ricerca portata avanti dal dott. Luca Bruni e la dott.ssa Simonetta Croci, ricercatori dell'Università di Parma e INBB di Roma, ha dimostrato invece come l'utilizzo combinato di potassio e D-ribosio (K:D-Rib) su linee cellulari stabilizzate di carcinomi umani alla mammella produce non solo un rallentamento della proliferazione delle cellule, ma anche la riduzione della capacità di invadere un tessuto da parte di cellule di tumore mammario rispetto a cellule non tumorali di epitelio mammario. “Questi dati sperimentali, unitamente ad una ricca bibliografia sui canali del potassio, ci hanno portato ad ipotizzare che una fine regolazione della concentrazione di K+ sta alla base di un corretto funzionamento delle cellule” spiegano il dott. Luca Bruni e la dott.ssa Simonetta Croci. È nata dunque l'esigenza di capire se il potassio entrasse oppure no nelle cellule a seguito del trattamento con K:D-Rib. Attraverso un elegante esperimento teso a dimostrare, nella cellula, la formazione di una specifica macromolecola che avviene solo a idonee concentrazioni di K+, i due ricercatori hanno così concluso: “I dati preliminari mostrano che, a seguito della somministrazione di K:D-Rib una quantità di ione K+ entra nella cellula e che il D-Ribosio è implicato nel favorire questo ingresso, ristabilendo la concentrazione fisiologica di K+”.
Non meno importanti i risultati ottenuti dallo studio svolto nell'ambito di un progetto finanziato dall'Università di Siena che si è basato sul monitoraggio di markers di stress ossidativo di proteine, lipidi e DNA prima e dopo l'assunzione di ascorbato di potassio con ribosio (dopo approvazione di un comitato etico), da parte di pazienti affetti da patologie congenite del tessuto connettivo e patologie degenerative (morbo di Parkinson, Alzheimer, condizioni di invecchiamento precoce), valutando anche l'andamento clinico della malattia. “Gli studi, eseguiti nell'arco di dieci anni” spiega la dott.ssa Cecilia Anichini “hanno dimostrato l'importanza della stress ossidativo nelle patologie considerate con un miglioramento sia del quadro clinico che dell'assetto dei biomarker, variabile sulla base dell'età, del quadro clinico e dei parametri da stress, senza evidenziare nessun tipo di effetto avverso”.

 

 


Oncologia veterinaria
L'ascorbato di potassio si è dimostrato efficace anche nella cura di varie patologie tumorali o non di animali domestici. Per ottenere una buona efficacia, è necessario “focalizzare il sistema immunitario dell'animale quanto più possibile sul tumore, diagnosticando e debellando con terapie adiuvanti (possibilmente naturali) e laddove sia possibile, le eventuali (e spesso più che probabili) infezioni. Solo così si ottiene la massima risposta del paziente all'ascorbato” specifica la dott.ssa Giulia Milesi, medico veterinario omeopata e naturopata.

Medicina integrata: dalla parte del paziente
Gli esperimenti condotti nell'università di Parma e Roma Tor Vergata hanno gettato le basi per dimostrate l'efficacia biologica dell'ascorbato di potassio con ribosio. La strada per la comprensione del meccanismo di azione e dei suoi limiti curativi è ancora lunga e passa attraverso l'osservazione di modelli animali e la raccolta di dati da pazienti.
Modestia e serietà hanno sempre contraddistinto il lavoro di Pantellini e sono queste qualità che i medici ed i ricercatori che collaborano con la fondazione si impegnano a mantenere. Il loro compito  è, prima di tutto, quello di offrire una corretta informazione “che non vuole essere un'alternativa alle terapie convenzionali, con le quali si cerca l'integrazione, ma un intervento di base sull'equilibrio cellulare” come ha concluso il dottor Andrea Bolognesi. Ed è proprio su questa base che i medici ed i ricercatori cercano di uscire da meccanismi standardizzati e posizioni chiuse con l'unico scopo di tutelare la dignità e il diritto al rispetto della vita di tutte le persone che soffrono e si rivolgono alla fondazione per un consiglio.
Grazie al lavoro congiunto di competenze diverse, si spera di riuscire a intravedere, prima o poi una strada percorribile che faccia luce su questioni cruciali per la salute umana.

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