RIFLESSOLOGIA PLANTARE INTEGRATA
I piedi sono le nostre radici, il nostro sostegno, il nostro punto di contatto con la Madre Terra e la sua energia, per questo già alcune migliaia di anni fa i piedi erano raffigurati nelle iconografie indiane, cinesi ed egiziane come oggetto di venerazione.
Lo dimostrano le tradizionali usanze del “prostrarsi ai piedi” e di toccare i piedi come segno di rispetto, sottomissione e richiesta di protezione.
I piedi sono un nostro primario punto vitale, essi ci permettono di muoverci nello spazio e diventano, perciò, sinonimo di salute e di libertà.
Hanno una tale importanza nella vita di ciascuno che il sistema filosofico indiano Samkhya li relaziona al senso della vista.
Sotto la pianta del piede si trovano delle piccole aree in cui si riflettono tutti gli organi interni del nostro corpo e pertanto possono essere considerati come uno dei principali punti focali del sistema neurologico e vascolare oltre che del nostro sistema energetico.
Fatte queste premesse
si può dire che la Riflessologia plantare è una tecnica di massaggio dolce che si basa e vuole agire sulle corrispondenze fra determinate zone del piede e i vari organi del corpo, al fine di stimolarli per il raggiungimento di un miglior riequili-brio energetico interno all’organo stesso e per una più equilibrata relazione con gli altri organi.
Se consideriamo, infatti, che ogni singolo organo lo ritroviamo proiettato nel piede per via riflessa, la stimolazione di quella specifica parte può ripristinarne la funzionalità, sia dal punto di vista energetico sia circolatorio.
Utile soprattutto nella prevenzione, la Riflessologia plantare rafforza l’intero sistema corpo-mente e libera l’organismo da tossine ridonandogli il suo originale vigore vitale.
E’ un piacevole modo per eliminare lo stress e ritrovare, in un momento di relax, un pacifico e rigenerante contatto con se stessi.
Consente inoltre il recupero della consapevolezza dei propri centri vitali, intorno ai quali diventa possibile riorganizzare e riequilibrare le proprie energie, per riconnettersi con l’innato potere di auto-guarigione insito in ciascuno di noi e per esprimere, così, quella vitalità che è salute, armonia con se stessi e con l’ambiente esterno.
Il massaggio dolce ai piedi dona beneficio a tutto l’organismo coinvolgendo anche, e in modo determinante, la nostra mente e il nostro spirito.
La riflessologia, è una terapia naturale che cura secondo lo stesso principio utilizzato dall’agopuntura e dallo shiatsu: ogni organo ha un suo punto corrispondente in altre zone del corpo che, opportunamente sollecitate, agiscono sull’organo stesso supportandolo a reagire attraverso una risposta automatica e involontaria.
Sappiamo che il corpo ricerca naturalmente l’equilibrio attraverso le sue capacità auto curative: la semplice pressione e il massaggio in determinati punti facilitano e accelerano questo processo.
E’ una terapia curativa, ma la sua funzionalità principale rimane quella preventiva:
massaggiando quotidianamente i nostri “punti deboli” che anche il più sano degli individui possiede, e quelli momentaneamente dolorosi si possono prevenire disturbi più seri andando a risvegliare le nostre capacità di auto-cura, quella vitalità che attiva la forza dell’intero organismo.
Si possono avere varie risposte sul perché del suo funzionamento: qualcuno parla di canali attraverso i quali scorre l’energia, per altri si tratta dell’azione di milioni di terminazioni nervose, per altri ancora le onde generate dal massaggio provocano una reazione chimica sugli organi corrispondenti al punto massaggiato. A noi non interesssano le opinioni ma il fatto che la riflessologia funzioni.
La mano non è certamente l’unica mappa del corpo, anche l’orecchio e il piede ne sono un esempio, anzi, la riflessologia plantare è più conosciuta e praticata rispetto a quella della mano.
Essa ha il vantaggio di procurare miglioramenti più stabili e duraturi anche se più lenti da produrre e a volte con effetti sorprendenti.
Il trattamento è molto semplice ma richiede un po’ di esperienza e un buono studio delle mappature del piede, una sviluppata sensibilità, un tocco pieno di grazia o di una “sana pressione”.
Nella riflessologia plantare le zone riflesse sono localizzate sulla pianta e sul dorso dei piedi, oltre che lungo i lati esterni e interni e le loro posizioni seguono uno schema simile a quello del corpo.
Le varie mappe esistenti differiscono un po’ tra loro sulla localizzazione dei punti; questa differenza è dovuta alla scuola d’origine, più occidentale o più orientale, ma tutte sono concordi nella veduta generale del piede e cioè che gli organi e le singole parti del corpo si riflettono all’incirca nella stessa posizione in cui si trovano nel piede.
In tutte le mappe troveremo, ad esempio, le zone riguardanti la testa sulle dita dei piedi mentre nella parte mediale si ritroveranno i punti della schiena; l’incavo della pianta dei piedi ospiterà tutto l’apparato digerente e urinario, mentre sulle parti laterali troveremo gli arti superiori e i femori.
Gli organi che si riflettono migliore sono quelli che presentano una maggiore innervazione, come l’apparato digerente, quello urinario e quello genitale, e quelli che, se infiammati, provocano dolore acuto, come le orecchie e i denti; gli organi più compatti, come il fegato, si riflettono con maggiore difficoltà.
La stimolazione è effettuata su punti ben precisi, in modo che il cervello decifri il messaggio e lo trasmetta poi all’organo interessato.
Il massaggio zonale stimola la circolazione sanguigna e linfatica, contribuendo all’eliminazione delle tossine, riduce la tensione e da buoni risultati nei dolori articolari, mal di schiena, artrosi cervicale, lombalgie e sciatalgie, emicranie, problemi mestruali e digestivi, allergie e disfunzioni ormonali.
Dopo una seduta di riflessologia plantare si può provare la piacevolezza di una sensazione generale di rilassamento e benessere.
Questa semplice introduzione non ha la pretesa di formare dei riflessologia
(in quanto occorre frequentare almeno uno specifico Corso Annuale o meglio ancora Triennale )
ma vuole essere un “dolce assaggio” per permettere alle persone che vi si avvicinano di iniziare ad avere familiarità con le proprie radici e assaporare un piacevole metodo per aiutare se stessi e i propri cari a mantenersi sani, perché “conoscersi e diventare medici di se stessi è il primo passo da compiere per poter scegliere la propria strada, all’insegna degli irrinunciabili valori della salute e della libertà”.
La struttura del piede è costituita da ventisei ossa e dalle relative articolazioni, avvolte da legamenti, formazioni estremamente solide, di natura connettivale e tendinea, che hanno la funzione di tenere saldamente legate le ossa. Queste strutture dette: “aponeurosi ” formano, insieme alle ossa, la struttura del piede. Su ogni piede, il sistema nervoso è presente con ben 7.200 terminali nervosi e, a livello di corteccia cerebrale, i piedi e le mani occupano un’area di gran lunga più vasta rispetto alle altre parti del corpo; questo è un fatto che ci parla della ricettività e della sensibilità di questa naturale “sorgente energetica”.
UN PO’ DI STORIA:
In India circa 4.000 anni fa furono scritti i primi “Veda”, in questi libri sacri si legge che i curatori, per arrivare ad una diagnosi osservavano accuratamente la mano e i piedi degli ammalati.
A Sakkara, in Egitto, nella tomba di Akhmahor, è stata trovata una pittura murale raffigurante un medico che stimola le mani ed i piedi di un paziente.
La traduzione dei geroglifici circostanti dice: “non farmi male” e la risposta è : “agirò in modo da meritare la tua lode”.
In America la reflessologia è conosciuta e praticata da sempre dai Nativi americani come ad esempio dai Cherokee. Il “Clan dell’Orso” che vive alle pendici dei monti Allegheny usa la reflessologia in una cerimonia sacra cui partecipano tutti, sia sani che ammalati.
In Europa intorno al 1582 i medici Adamus e Atatis, discussero di metodi simili alla reflessologia.
In Germania il Dottor Alfons Cornelius guarì con la “cura dei piedi” da dolori diffusi contratti a seguito di una forma infettiva piuttosto grave.
In Russia Ivan Petrovich Pavlov, nel 1883, conduce una ricerca sui riflessi condizionati, concludendo che “tutti gli stimoli sono condizionanti e possono provocare una risposta condizionata grazie al fatto che il sistema nervoso collega, tra loro, tutte le regioni e le funzioni dell’organismo”.
Per dar valore a quanto detto vi segnaliamo:
Nello stesso anno Voltolini, e Mackenzie nel 1884, pubblicarono le loro scoperte sulle modificazioni che avvengono nella mucosa nasale in presenza di processi in atto nell’apparato genitale. Alla fine dello stesso secolo l’otorinolaringoiatra W. Fliess dimostrò che anestetizzando con cocaina particolari punti del naso, si ottenevano miglioramenti di determinati disturbi genitourinari.
Nei primi anni del 1900, il dott. William M. Fitzgerald, otorinolaringoiatra del Connecticut scoprì che premendo su alcune zone del corpo poteva evitare di somministrare cocaina (allora usata come anestetico) per alleviare molte sofferenze dei suoi pazienti.
Egli divise il corpo umano in 10 zone longitudinali che corrono lungo il corpo dalla cima della testa alla punta degli alluci.
Il numero dieci corrisponde al numero delle dita delle mani e dei piedi ed ogni dito delle mani e dei piedi rientra in una zona.
La teoria sostiene che le parti del corpo presenti all’interno di una determinata zona saranno collegate l’una all’altra per mezzo dell’energia che scorre dentro la zona stessa e possono perciò essere stimolate reciprocamente.
Dobbiamo i primi studi scientifici sulla terapia zonale del piede al medico e chirurgo otorinolaringoiatra americano William H. Fitzgerald (1872-1942).
Egli si laureò all’Università del Vermont e lavorò in importanti ospedali sia a Londra che a Vienna. L’inizio delle sue ricerche in questo campo fu quasi casuale; egli rimase infatti sorpreso dal fatto di poter eseguire un’operazione al naso o alla gola senza far provare dolore al paziente, mentre altre volte la stessa operazione provocava dolori insopportabili.
Egli scoprì che nel primo caso il paziente praticava delle pressioni su alcune parti della mano.
Osservando gli sciamani pellerossa che tramite la stimolazione di punti riflessi di mani e piedi ottenevano effetti analgesici, e ripensando agli antichi metodi di digito-pressione cinese che aveva potuto studiare durante i suoi soggiorni in Europa, ebbe le prime intuizioni del suo metodo.
Lo scopo di Fitzgerald era quello di ottenere un effetto antidolorifico, anche per evitare l’uso dell’oppio.
Nel 1913 egli comunicò le sue scoperte ai colleghi dentisti, che cominciarono ad usare la tecnica di pressione al posto degli anestetici.
Il dottor Fitzgerald fu anche il primo studioso a pubblicare un trattato su questa terapia; nel 1917, in collaborazione con il dottor Edwin F. Bowers, pubblicò il suo primo volume sull’argomento: Zone Therapy, or Relieving pain at Home
La Terapia Zonale, ovvero alleviare il dolore a casa.
Dagli studi approfonditi del dottor Fitzgerald nacquero le prime mappature di mani e piedi.
In Italia, la riflessologia viene introdotta da E . Zamboni, massofisioterapista bergamasco diplomato in riflessologia presso la scuola di Hanne Marquardt. Zamboni negli anni successivi organizza corsi di riflessologia plantare, approfondisce il lavoro della Ingham sulla mappatura del piede e fonda, nel 1987 la FIRP (Federazione Italiana Reflessologia del Piede).
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Riflessologia Plantare integrata : perché questa scelta?
PER STARE BENE !
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RIFLESSOLOGIA PLANTARE INTEGRATA
PROGRAMMA
che si rifa’ alla scuola di LUIGI DRAGONETTI :
La riflessologia plantare è una tecnica di massaggio molto piacevole e delicata che può aiutare ad eliminare le tensioni e i dolori ai piedi ed equilibrare e tonificare i vari organi del corpo e rilassare la mente.
Può aiutare l’organismo a migliorare la circolazione sanguigna e linfatica, il ristagno dei liquidi , mal di schiena, mal di testa dolori articolari, stress, inestetismi della pelle, ecc.e tantisssimi altri benefici
Il corso è aperto a chiunque voglia imparare l’arte della riflessologia plantare, non implica l’uso di farmaci e non esige l’uso di attrezzature speciali.
Argomenti di anatomia che verranno trattati:
Cuore e circolazione sanguigna,
tecniche di rilassamento,
testa,
ipofisi,
colonna vertebrale (come alleviare dolori di: cervicale, torcicollo, dolori di testa o della mandibola causati da bruxismo, nervo sciatico, ernie del disco),
diaframma e plesso solare,
preparazione e studio di una scaletta di sequenze manuali per iniziare un trattamento di Riflessologia Plantare.
In base alla velocità di apprendimento dei partecipanti al corso, si possono aggiungere altri argomenti, portandosi così avanti nel programma prestabilito. Sarà data molta importanza alla preparazione manuale di ogni allievo di modo che a fine corso sia in grado di poter subito iniziare a fare trattamenti di Riflessologia Plantare.
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Verranno illustrati :
– il trattamento breve,
– il trattamento completo.
– le controindicazioni
Programma Corso di Riflessologia Plantare INTEGRATA :
LE ORIGINI
W H.FITZGERALD: IL PADRE FONDATORE
ANATOMIA DEL PIEDE: i legamenti, i muscoli, la rete vascolare
COMPLESSO ARTICOLARE
COME FUNZIONA LA ZONA RIFLESSA
INDICAZIONI
CONTROINDICAZIONI
APPROCCIO AL CONTATTO
TECNICA MANUALE
IMPOSTAZIONE DEL TRATTAMENTO
POSSIBILI REAZIONI AL TRATTAMENTO
PRINCIPALI PROTOCOLLI
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INSEGNANTE: SABRINA FAROLFI
Sabrina Farolfi
PESENTAZIONE :2006 Corso teorico/pratico di Cristallo-terapia
2006/2009 Corso triennale di Naturopatia Diplomata in Naturopatia
2008 Workshop: Il Naturopata e la Depurazione “-cibi puri e cibi impuri – come
eliminare le tossine mentali – i fiori della purezza – il movimento e le risorse
interiori – gli organi dell’acqua, dell’aria e della terra- la depurazione attraverso
l’acqua”
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2009 Master in Riflessologia Plantare Integrata docente Luigi Dragonetti
2009/2010 Corso in 5 livelli di Numerologia degli Archetipi docente Guido
Rossetti
2010 Master in Tecnica Cranio sacrale
2010 Master La Sequenza: La giusta via tra Riflessologia Plantare Integrata, la
Tecnica Cranio sacrale, la Digitopressione Dinamica e le Postecniche
2010/2011 Corso integrato di Seminari Avanzati “HERMES” in “Fondamenti
razionali e critici di Naturopatia”
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2009/2011 Tirocinio di 100 ore come Assistente nei corsi di Riflessologia
Plantare e Tecnica Cranio sacrale condotti da Luigi Dragonetti
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2011 Master “Hot Stone Tecniche”
2011 Corso di Floriterapia docente Stefania Rossi
2011 Corso di Fitoterapia e Floriterapia c/o Laboratorio Erboristico “Di Leo”
2011 Workshop intensivo Kinesiologia e Australian Bush Flower Essence
docente Ian White
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Istituto Riza di Milano Succursale di Bologna Via Carbonara -Bologna
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Università degli Studi di Milano