L’ARTE DEL BENEDIRE : LE SEGNATURE
MEDICINA SOLSTIZIALE
IL LINGUAGGIO E GLI ANTICHI SIMBOLI DELLA CURA
di alcune tradizioni della nostra Terra che si trasmettono solo la notte di Natale
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Vi era un tempo in cui solo pochi avevano il dono di SEGNARE. L’esclusività appartiene alla “vecchia” energia. Infatti molti la vorrebbero ancora e pensano di lasciarlo solo in punto di morte: ma da quando sappiamo quando moriamo? Cosi’ molti segnatori non hanno lasciato a nessuno la possibilita’ di curare. Oggi parliamo di condivisione. Grazie Albertina per averci insegnato questo nuovo “moto del cuore” e di averci chiesto,
in punto di morte, di donarlo a piu’ persone possibili. -Lei lo aveva donato a qualcuno, ad ogni Natale per 40 anni! Grazie a te Cara, centinaia di persone hanno potuto ricevere questo dono ! Un dono grande per il bene del prossimo. Se aggiungiamo il fatto che questo evento ci ha permesso di aiutare chi aveva bisogno,troviamo questa possibilità una vera benedizione !
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Dati i tempi e il disonore che molti hanno portato abbinando le Segnature alla magia,
ai tarocchi, ai talismani, a riti inappropriati, abbiamo deciso di tenere l’evento
a NUMERO CHIUSO e di porre prima delle domande a chi volesse partecipare
per iscriversi clicca qui:
Trasmettiamo questi doni, che con gli anni sono aumentati, a chiunque chieda di venire con CONSAPEVOLEZZA FEDE ED INTEGRITA’.
Infatti, l’energia da sola fara’ la sua “scelta”: se l’intento non e’ integro e amorevole, non funzionera’ !
Chi segna lo fa con amore per il prossimo e gratuitamente
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Benedizioni e Luce al cammino!
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L’ARTE DEL BENEDIRE
Cosa significa benedire?
Il termine “benedire” deriva dal latino benedicere, che significa “dire bene” o “pronunciare parole buone”. Benedire significa invocare il bene su una persona, un oggetto, una situazione o un luogo. Non è solo un gesto simbolico, ma un atto spirituale che trasmette energia positiva, pace e protezione.
Nel senso più profondo, benedire è riconoscere la presenza divina in ogni cosa e chiamare quella presenza a manifestarsi in modo ancora più evidente, irradiando luce, amore e armonia.
Origine della benedizione
La benedizione ha radici antichissime e appare in molte tradizioni spirituali e religiose:
Tradizione ebraica: La benedizione è un elemento centrale. Nella Bibbia, Dio benedice l’umanità nella Creazione (Genesi 1:28) e dà agli uomini il potere di benedire. Uno degli esempi più noti è la Benedizione Sacerdotale pronunciata dai sacerdoti di Israele:
“Il Signore ti benedica e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere su di te il suo volto e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace.” (Numeri 6:24-26).
Tradizione cristiana: Gesù ha spesso benedetto le persone, come nel caso dei bambini (Marco 10:16) e del pane nell’Ultima Cena (Matteo 26:26). Nel cristianesimo, la benedizione è un atto sacro che invoca l’aiuto e la presenza di Dio.
Tradizioni orientali: Nelle culture orientali, la benedizione è legata al conferimento di energia spirituale attraverso parole, preghiere o gesti, come nel caso delle iniziazioni spirituali (darshan) o dei mantra.
Altre tradizioni: Benedizioni si trovano anche in contesti non religiosi, come nelle antiche culture pagane, dove si benedicevano la terra e i raccolti.
Cosa si fa per benedire?
Per benedire, occorre avere un’intenzione pura e concentrata, e si possono seguire diversi modi, a seconda delle tradizioni
Invocazione divina: Si inizia invocando una forza superiore (Dio, il Divino, l’Universo) affinché il suo amore e la sua luce scendano su ciò che si benedice. Ad esempio: “Dio, ti chiedo di benedire questa persona/situazione con il Tuo amore e la Tua pace.”
Gesti rituali: Nel Cristianesimo Il gesto della croce è comunemente usato. Si può tracciare una croce sulla fronte, sul cuore o sull’oggetto.
Tradizioni orientali: Spesso si usano le mani per inviare energia positiva, o si recitano mantra.
Parole di potere: Recitare preghiere specifiche, salmi o mantra.
Esprimere parole spontanee che nascono dal cuore.
Uso di strumenti sacri: Acqua benedetta, oli consacrati o incensi.
Alcuni usano oggetti simbolici come cristalli, candele o fiori. NOI UTILIZZEREMO UN ANELLO BENEDETTO da un Sacerdote
Atto interiore:Anche senza parole, benedire può essere un’azione silenziosa, fatta con il pensiero e l’intenzione di inviare luce e amore.
Cosa comporta benedire oggi? È un atto di amore che eleva chi benedice e chi riceve la benedizione.
La benedizione è considerata un’arte perché richiede un’intenzione profonda, sensibilità spirituale e la capacità di creare un’atmosfera sacra attraverso parole, gesti e presenza. È un atto che trascende la mera ritualità e diventa un’espressione creativa e ispirata, simile a come un’artista crea un’opera che tocca il cuore delle persone.
Ecco perché benedire viene spesso definito l’arte del benedire:
Un atto creativo e personale
Benedire non è solo ripetere formule prestabilite, ma un’azione che nasce dalla profondità dell’anima. Ogni benedizione è unica, plasmata dal cuore e dall’intenzione di chi benedice. È come dipingere un quadro spirituale, fatto di parole, energia e presenza.
Richiede consapevolezza amore e maestria
Come ogni arte, benedire richiede pratica e una connessione interiore autentica. È necessario essere presenti, puri nelle intenzioni e capaci di focalizzare l’energia positiva. Non si tratta solo di “fare un gesto”, ma di trasmettere qualcosa di vivo e trasformativo.
È un dono spirituale
L’arte del benedire implica riconoscere il divino in ciò che si benedice. Questo gesto eleva la coscienza, poiché chi benedice agisce come un canale di luce e amore. Come un artista esprime il suo talento per arricchire il mondo, chi benedice offre il dono della pace e della guarigione.
Coinvolge parole, simboli e gesti
La benedizione è una forma d’arte perché usa strumenti potenti:
Le parole che sono trasmesse con cura e consapevolezza, cariche di energia di bonta’
I gesti: Come il segno della croce, l’imposizione delle mani o il tocco gentile, comunicano la sacralità del momento.
Simboli sacri: Acqua, incenso, fiori o luce arricchiscono l’atto di benedire e creano un’esperienza sensoriale e spirituale. Per NOI L’ANELLO BENEDETTO
Trasforma chi benedice e chi riceve
Come l’arte trasforma chi la crea e chi ne fa esperienza, la benedizione eleva sia chi benedice sia chi riceve. È un momento di scambio e condivisione, in cui il cuore si apre alla gratitudine e alla compassione.
È un atto universale
La benedizione, come l’arte, non conosce confini culturali, religiosi o linguistici. Ogni tradizione spirituale ha la propria forma di benedizione, ma l’intento è sempre lo stesso: portare pace, amore GUARIGIONE e armonia. È un linguaggio universale che parla direttamente all’anima.
Richiede sensibilità e intuizione
Come un artista deve sentire e interpretare il mondo per creare qualcosa di significativo, chi benedice deve ascoltare e percepire profondamente l’energia del momento. Benedire significa rispondere alle esigenze dell’anima, riconoscendo ciò che è necessario in quel preciso istante.
È un’arte che guarisce
L’arte del benedire ha il potere di guarire i corpi malati, i cuori spezzati, pacificare conflitti interiori ed esteriori, e infondere speranza. Ogni benedizione è un atto di guarigione che porta equilibrio e armonia, proprio come un’opera d’arte che ispira e consola.
Connessione spirituale: Essere in sintonia con il Divino.
Amore e compassione: Offrire dal cuore.
Come un’artista, chi benedice lascia un’impronta unica e sacra nel mondo,contribuendo a renderlo un luogo migliore
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L’ARTE DEL BENEDIRE : LE SEGNATURE
LE SEGNATURE SONO PER :
– il Fuoco Sacro (herpes zoster)
– l’herpes labiale (herpes simplex)
– le Bruciature o ustioni
(ustione, localmente nota anche come fuoco domestico per contrapposizione al fuoco selvatico, cioè l’herpes zoster)
– le Lombalgie (lenirle)
– Segnatura per togliere i “vermi” – gli ossiuri -nei bambini e negli adulti
–Segnatura della “bronchite”
– Segnatura del “sangue”
-Segnatura per lenire i Mal di testa
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ATTENZIONE:
NEL RISPETTO DEL CODICE DI CONDOTTA PRESCRITTO DAL D.LGS N° 70 DEL 09/04/2003 I CONTENUTI E LE AFFERMAZIONI CONTENUTE ALL’INTERNO DI QUESTO SITO NON INTENDONO DIAGNOSTICARE, TRATTARE, PREVENIRE DISTURBI MENTALI O MALATTIE GRAVI. TUTTE LE INFORMAZIONI CONTENUTE SONO A SCOPO INFORMATIVO E NON SONO INTESE COME SOLUZIONI ATTE A SOSTITUIRE I CONSIGLI ED I PARERI DEI MEDICI DI BASE O ALTRI PROFESSIONISTI E NON INTENDONO STIMOLARE L’ATTENZIONE DEGLI UTENTI A SOSTITUIRE ALCUN PRODOTTO/CURA MEDICINALE. NOI SIAMO COMPLEMENTARI !
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Diffidiamo i nostri “allievi” o chiunque altro di abbinare alle segnature TECNICHE NON APPROPRIATE come talismani, amuleti o riti magici, poiché non hanno nulla a che fare con questi insegnamenti che vengono da noi trasmessi solo a Bologna ! Diffidiamo inoltre di utilizzare le nostre dispense senza autorizzazione o di trasmettere le Segnature in altro periodo che non sia quello insegnato e nel solstizio d’inverno, poiche’ non sarebbero ne’ appropriate ne’ valide
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Nessuna segnatura vuole sostituire la terapia del vostro medico curante, cerchiamo una collaborazione a MAGGIOR GLORIA DELLA LUCE, infatti ci chiamano anche a segnare negli ospedali e vengono Medici da noi per farsi segnare essi stessi quando hanno bisogno. NESSUN SEGNATORE DEVE CHIEDERE DI INTERROMPERE CURE MEDICHE IN CORSO
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RINGRAZIAMO DI TUTTO CUORE MASSIMO ANGELINI PERCHE’ NESSUNO MEGLIO DI LUI HA COMPRESO LA DIFFERENZA TRA SEGNATURA E MAGIA.
e chi vuole intraprendere questa strada sarebbe bene che lo leggesse
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Egli infatti cosi’ spiega:
IL SEGNATORE E IL MAGO DUE FIGURE COMPLETAMENTE DIVERSE.
Il tema delle segnature ci accompagna sul confine tra religione e magia, e più in generale le cure popolari e i ricettari di antico regime vivono in prossimità di questo confine, con rimedi che, scivolano con ambiguità su un piano o sull’altro, qualche volta con una disinvoltura che disorienta. Ne dà buona testimonianza il Ricettario magico urbinate, un manoscritto risalente agli anni successivi al 1546, dove si incontrano elementi della secretistica, insieme con ricette di segnature, richiami alla magia naturale e operativa, e alla kabbalah. Lo scivolamento è comune anche tra i rimedi popolari quando l’invocazione a Dio e ai suoi intercessori maschera una volontà coercitiva sulla natura delle cose, e ciò è proprio della magia, che tradisce la certezza del raggiungimento degli effetti desiderati con queste raccomandazioni : “dì queste parole, compi questi atti, e per il loro potere certamente guarirai.” Ci si rivolge a Dio, ma in realtà si evocano forze ed energie per costringere la natura a fare quello che spontaneamente non farebbe. E il mago, perché conosce e controlla le forze del cosmo e le qualità intime dei suoi elementi, tenta di piegare la natura e le potenze spirituali ai suoi voleri. !!!
Invece, attraverso la preghiera, che non piega nulla, IL SEGNATORE chiede cosa si sa e che non è dovuto e non può essere imposto, ma può essere ricevuto per volontà e grazia divina.
CHIEDERE A DIO:
Chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa (Lu 11, 9-10); infatti: Chi è quel padre fra di voi che, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? Nella Lettera di Giacomo questo precetto è rinforzato: C’è tra voi qualcuno che soffre? Preghi. C’è qualcuno d’animo lieto? Canti degli inni. C’è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani o i Segnatori della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore: la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà (Gc 15, 13-15), e confermato nel versetto successivo: La preghiera del giusto ha una grande efficacia (Gc 15, 16). In forza di questo precetto il curatore invoca il nome di Gesù, la Trinità, l’intermediazione di Maria e dei Santi, chiede la guarigione, e lo fa insieme con formule, sostanze e atti apparentemente estranei all’orizzonte della fede. MA NON E’ COSI’. Non è corretto disconosce l’originalità di una sapienza popolare dove la tensione verso il cielo della trascendenza convive senza contraddizione con il legame verso la terra e le forme immanenti della vita. ! Fino a dove formule, sostanze, oggetti e gesti curativi non sono arrogati di un potere impositivo e non diventano loro stessi, non i veicoli ma, gli artefici della guarigione, fino a dove ogni rimedio è subordinato a un “a Dio piacendo e a un amen”, resta netta la distinzione che permette di non assimilare alla magia – e, per altri aspetti, alla medicina empirica – la terapeutica popolare di fede sulla quale si fondano le segnature. L’utilizzo di elementi semplici di uso quotidiano durante il rito di guarigione non è legato al potere intrinseco di quegli elementi, ma, come espressione di religiosità naturale, rinvia al loro valore simbolico e li carica di significati mistici. Allo stesso modo, le formule e gli atti che accompagnano le preghiere nei riti di guarigione, Segnature, per quanto somiglino a parole e gesti consueti – se ne distinguono per una forza misteriosa, mistica, sovrannaturale. Il ricorso a forme di religiosità naturale, negli usi curativi popolari, non contraddice la fede, ma asseconda la necessità di rendere visibile l’invisibile, esprime l’adesione ad archetipi della cultura che uniscono ogni uomo alla catena delle generazioni e rendono ognuno figlio della propria terra, confermandolo in un linguaggio e in un sistema di lettura e comprensione del mondo e della vita condivisi,ripetuti e tramandati da innumerevoli uomini e donne senza nome e, fosse anche solo per questo motivo, mai vissuti invano.
Fonte :
http://www.massimoangelini.it/p=37
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NESSUN UOMO PUO’ AUTORIZZARE UN ALTRO A SEGNARE, COSI’ COME NESSUN UOMO PUO’ PARLARE IN NOME DI DIO. LA GRAZIA VIENE DA DIO ED E’ RICEVUTA DAL “DISCEPOLO” CHE L’ ACCOGLIE CON ANIMO PURO . NON SI TRATTA DI ESSERE AUTORIZZATI , MA DI RICEVERE UN’INIZIAZIONE, NON SI TRATTA DI LAVORARE CON L’EGO MA DI LASCIARSI FLUIRE, DI ESSERE GRATI ! GRATI DI UN DONO CHE SI TRAMANDA DA SECOLI. UN DONO CHE RICHIEDE UNA SOLA CONDIZIONE: NON AVERE ASPETTATIVE NE’ ESSERE PRESUNTUOSI. L’ESSENZA DI TUTTO STA NELL’ ESSERE CONSAPEVOLI E COMPORTARSI COME CANALI DI LUCE, CANALI DELL’ENERGIA DIVINA, MANTENENDO UNA MENTE NEUTRA, UNA MENTE CONSAPEVOLE DI ALCUNE VERITA’: TUTTI POSSONO ESSERE CURATI DAGLI UOMINI SE LO DESIDERANO, MA TUTTI POSSONO ESSERE GUARITI DA DIO PERCHE’ LA GUARIGIONE VIENE SOLO DA LUI, SE POI ESSA HA I CONNOTATI DI UN MIRACOLO…QUESTO “MIRACOLO” E’ SOLO DIVINO….
Quindi i presunti maghi, coloro che mescolano malamente le Segnature con pratiche come:tolgono “il malocchio” SPAVENTANDO LE PERSONE facendo fatture e amuleti e chiedendo inappropriati compensi,non possono entrare nel nostro lignaggio.
Se la gratitudine porta le persone a offrire spontaneamente dei doni essi non si rifiutano perche’,come diceva Albertina: “nulla chiedere nulla rifiutare . La gratitudine e’gia’ una cura
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NOTTE DI NATALE : 24 dicembre
LE SEGNATURE
IL LINGUAGGIO E GLI ANTICHI SIMBOLI DELLA CURA
LE SEGNATURE FANNO PARTE DELLA
“MEDICINA SOLSTIZIALE”
Gli ultimi tremila anni dell’umanita’ sono stati un viaggio negli ideali, nell’incorporeita’ e nella tragedia e ora il viaggio e’ finito… praticamente e’ una questione di rapporto. Dobbiamo tornare al dialogo e al rapporto, al vivido e vivificante rapporto con il Cosmo. Il mondo e’ attraverso i rituali quotidiani e il risveglio. Dobbiamo ancora una volta compiere il rituale dell’Alba, di mezzogiorno e del tramonto; il rituale dell’accendere il fuoco e del versare l’acqua, il rituale del primo e dell’ultimo respiro. Dobbiamo ritornare alla Medicina Solstiziale, dobbiamo ritornare al modo di “conoscere in termini di comunione”. Comunione del corpo, delle emozioni e delle passioni, con la Madre Terra, il Sole, la Luna e le Stelle. Dio.
( D.H. Lawrence )
La nostra associazione da anni pratica la cosiddetta “medicina solstiziale” con due riti: al solstizio invernale, 24 dicembre, con le SEGNATURE e a quello d’estate, 21 giugno, con IL MANDALA DEI 9 PIANETI
La Medicina solstiziale comprende alcune pratiche di cura e prevenzione per il corpo la mente e lo spirito che sono in relazione con i due solstizi che, per quanto riguarda quello d’inverno, la Chiesa cattolica lo ha traslato al 25 dicembre con la festività del Natale e per quello d’estate,lo celebriamo il 21 giugno in relazione alla prossima festività di San Giovanni Battista, l’evangelizzatore.
Il termine solstizio viene dal latino solstitium, che significa letteralmente “sole fermo” (da sol, “sole”, e sistere, “stare fermo”).
Infatti nell’emisfero nord della Terra tra il 22 e il 24 dicembre il sole sembra fermarsi in cielo (fenomeno tanto più evidente quanto più ci si avvicina all’equatore).
In termini astronomici, in quel periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della “declinazione”, cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima.Si verificano cioè la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno.
Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d’estate, in giugno, quando avremo il giorno più lungo dell’anno e la notte più corta. Il giorno del solstizio cade generalmente il 21, ma per l’inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo.
Il sole, quindi, nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, e pare precipitare nell’oscurità, ma poi ritorna vitale e “invincibile” sulle stesse tenebre. E proprio il 25 dicembre sembra rinascere, ha cioè un nuovo “Natale”.
Questa interpretazione “astronomica” può spiegare perché la notte tra il 24 e il 25 dicembre sia una data celebrativa presente in culture e paesi così distanti tra loro. Tutto parte da una osservazione attenta del comportamento dei pianeti e del sole, e gli antichi, per quanto possa apparire sorprendente, conoscevano bene gli strumenti che permettevano loro di osservare e descrivere movimenti e comportamenti degli astri.
Al 21 giugno vi è il solstizio d’estate, momento nel quale il sole raggiunge la sua massima declinazione positiva rispetto all’equatore celeste, ed è la giornata con più ore di luce, per riprendere il cammino inverso e al 21 dicembre si realizza il solstizio invernale che simbolicamente indica la vittoria della luce sull’oscurità poiché le ore di luce torneranno ad aumentare e le giornate ad allungarsi.
I solstizi possono anche leggersi come “PORTALI ENERGETICI, PASSAGGI DIMENSIONALI PER NUOVI CAMBIAMENTI” :
”il portale degli uomini”, corrispondente al solstizio d’estate, mentre il solstizio d’ inverno e’ ” la porta verso il divino”.
I solstizi sono dunque simboli di passaggio, o del confine tra il mondo dello spazio-tempo e lo stato di aspazialità e dell’atemporalità.
Le due tradizione popolari o religiose, alle quali ci rifacciamo, hanno assegnato ai due solstizi valori terapeutici particolari, eccezionali proprio per il loro legame religioso-astrologico, infatti, per noi, uno appartiene alla religione Cristiana e l’altro alla tradizione Vedica.
Nell’uno, quello invernale, predominano parole sacre, segni, simboli e figure sacre e nell’altro, mantra pianeti ed elementi,
quello estivo, oltre a tutti gli elementi: etere, acqua, terra, fuoco, aria,… si ricrea con il mandala dei 9 pianeti con i suoi simbolismi: l’energia della terra, del sole e della luna, il rito dell’olio di iperico….
Essi sono dunque due riti di passaggio, di purificazione, energizzazione cura e PRESENZA
Sono entrambi Indicazioni per rinnovare il cammino di noi uomini sulla Terra, un cammino di cura e “guarigione” per se stessi e per gli altri…
Per quanto riguarda il solstizio d’estate l’uomo e’ invitato all’operosità, alla ricerca della comunione col prossimo, al ringraziamento per i frutti della terra, alla gioia…e tutte le cure sono volte ad ottenere questo equilibrio
IL Solstizio d’Estate e’ il momento della massima manifestazione dell’espansione, simboleggiato dalla festa di mezza estate in cui gli spiriti della natura si stringono in solida alleanza con l’uomo che SA
Per quanto concerne il Solstizio d’Inverno, l’uomo rientra in se stesso ed e’ appropriato per lui cercare o ritornare alla sua parte spirituale piu’ sacra, tanto che la medicina solstiziale in questo periodo propone “la cura dell’anima” con la meditazione e quella del corpo con LE SEGNATURE …per arrivare a vivere una vita consapevole, di aiuto al prossimo e di ricerca interiore..verso il proprio sé divino
Esotericamente, il solstizio d’inverno rappresenta quindi l’apertura di una porta di crescita spirituale, verso una forma di conoscenza superiore
SIAMO IN INVERNO
benvenuti dunque al solstizio d’inverno, a questa notte di NATALE 24 -25 Dicembre : Benvenuti ad una delle notti energeticamente piu’ potenti dell’anno.
A tre giorni dal solstizio d’inverno, nel tempo del “SOLE INVICTO”, NASCE O SI RICORDA LA NASCITA DI GESU’, IL MESSIA, il MELCHISEDEK, il re vero, ritenuto dalla Cristianita’ quel SOLE VITTORIOSO CHE PORTERA’ LA LUCE SPLENDENTE DELL’AMORE A TUTTE LE GENTI.
Egli e’ considerato il Maestro della sensibilita’ e della guarigione spirituale, figlio prediletto del Divino che vince la sofferenza e la morte.
Nella sua Luce e nel suo Amore, vi auguriamo una buona RINASCITA BUONE CURE E GUARIGIONI SPIRITUALI
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CHIEDIAMO A CHI INTENDE PARTECIPARE ALLA NOTTE DI NATALE IN CUI SI TRASMETTERANNO QUESTI INSEGNAMENTI DI AVVICINARSI CON INTEGRITA’ E BUON CUORE E DI INVIARE UNA EMAIL IN CUI SI DICHIARA IL PROPRIO INTENTO E LA MOTIVAZIONE PER CUI SI DESIDERA APPRENDERE QUESTO DONO.
E poiché si segna nel nome di DIO, di GESU, dei suoi genitori terreni e di alcuni santi e’ importante credere in loro come coautori della guarigione
ALTRIMENTI NON HA SENSO VENIRE
CHE IL SEGNATORE MAI SI SOSTITUISCA AL MEDICO, MA SE EGLI LO DESIDERA, SI COLLABORI.
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NOI VI ASSICURIAMO CHE TRASMETTEREMO GLI INSEGNAMENTI RICEVUTI, CON LO STESSO AMORE E LA STESSA INTEGRITA’ CHE ABBIAMO PERCEPITO RICEVENDOLI … E CHE LO FAREMO A MAGGIOR GLORIA DELLA LUCE ! GRAZIE!
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dagli insegnamenti
di Albertina che amiamo e ringraziamo
e che “al di la’ del velo” sempre ci guida
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Il termine SEGNATURA e’ senza tempo.
UN SEGNO-SIMBOLO e’ un archetipo ed e’ potente perche’
ripetuto e compreso da tanti individui,
e’ una “porta” che si apre per una soluzione, ad opera di Dio.
Anche nei fiori di Bach, ad esempio, si parla di Segnature di una pianta e si ribadisce il concetto sopraesposto. Questo comunque non sarà mai un invito ad abbandonare la medicina ufficiale !
La segnatura va ad imprimersi in una parte del corpo umano o della sua mente-spirito, la’ dove la malattia si e’ istaurata o ha avuto inizio ed essa la va a curare entrando proprio da quella “porta”
Per le SEGNATURE occorre la trasmissione di SEGNI-SIMBOLI E PAROLE che si tramandano, per noi, solo la NOTTE DI NATALE perche’ e’ energeticamente potente e significativa.
I Simboli, lungi dall’essere il retaggio fossilizzato di epoche perdute, sono “entità viventi” attive ed operanti, svincolate dalle leggi del tempo ed, in quanto tali, sostanziate d’eternità. Ne deriva una congenita attitudine alla perennità, che conferisce al Simbolo un’inesauribile vitalità ed un’attualità che si perpetua da millenni, nei millenni (Michele Addante)
I SEGNI -SIMBOLI raccolgono le energie per indirizzarle verso la parte spirituale piu’ alta della Persona e le PAROLE sono la compartecipazione a tutte le espressioni Divine:
quindi niente magia se non quella del Se’ Superiore che opera in uno stato concentrato di coscienza attingendo alla memoria collettiva dell’umanita’.
Nel nostro caso alle tradizioni della nostra Terra e alla “Sorgente”.
Per spiegare la potenza della PAROLA ci facciamo aiutare non solo da quello che dice il maestro GESU’ : ” il VERBO è DIO” ,
ma anche da quello che afferma un grande maestro spirituale dei nostri tempi:
Yogi Harbhajan, che dice: ”oltre la parola non c’è e non c’è stato mai nulla, per questo dobbiamo comprenderne consapevolmente la forza.”
Dio ha creato con la parola. Ogni parola che pronunci possiede una vibrazione che ti porta quello che hai e quello di cui hai bisogno. E’ la mescolanza di anima, mente e corpo che ti fa parlare. La parola era con Dio, la parola sarà con te. La causa condurrà all’effetto, la sequenza alla conseguenza.”
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L’ARTE DEL BENEDIRE
LA NOTTE DELLE SEGNATURE
Si terra’ l’evento il 24 dicembre dalle H 19.00 alle H 1,30 circa
all’HOTEL CALZAVECCHIO di CASALECCHIO DI RENO (BO)
al suo CENTRO CONGRESSI di Via Calzavecchio, 1 – 40033 Casalecchio Di Reno
Tel. 051/3761616
E-mail. info@hotelcalzavecchio.eu
le persone che vengono da molto lontano e che non possono tornare a casa alle 2 di notte possono prenotare autonomamente e in tempo, una camera nell’albergo per dormire quella notte
Tel. 051/3761616 dell’Hotel
(chiedere autonomamente notizie all’hotel)
LE SEGNATURE VENGONO TRASMESSE GRATUITAMENTE COME LE ABBIAMO RICEVUTE
ma poiche’ moltissime persone vengono da molto lontano, abbiamo fatto allestire un’APERICENA
e per non dimenticare nulla viene data una DISPENSA di circa 90 pag e a colori !
cosi’ verrano richiesti solo i costi della sala ,dell’apericena e di altro materiale occorrente per la serata e 10 euro per aiutare dei senza tetto che seguiamo da anni.
LE SEGNATURE VENGONO “TRASMESSE ” GRATUITAMENTE
il 24 DICEMBRE DALLE 21,30 ALL’1,30 DI NOTTE
L’APERICENA INIZIA ALLE ORE 20
QUINDI ALLE 20 OCCORRE ESSERE GIA’ IN SEDE
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RICORDARSI DI PORTARE UN ANELLO FATTO BENEDIRE DA UN SACERDOTE
GRAZIE!
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Il linguaggio delle Segnature
con Parole, Segni-Simboli
Non è corretto disconosce l’originalità di una sapienza popolare dove la tensione verso il cielo della trascendenza convive senza contraddizione con il legame verso la terra e le forme immanenti della vita. !
Fino a dove formule, sostanze, oggetti e gesti curativi non sono arrogati di un potere impositivo e non diventano loro stessi, non i veicoli ma, gli artefici della guarigione, fino a dove ogni rimedio è subordinato a un “a Dio piacendo e a un amen”, resta netta la distinzione che permette di non assimilare alla magia – e, per altri aspetti, alla medicina empirica – la terapeutica popolare di fede sulla quale si fondano le segnature.
L’utilizzo di elementi semplici di uso quotidiano durante il rito di guarigione non è legato al potere intrinseco di quegli elementi, ma, come espressione di religiosità naturale, rinvia al loro valore simbolico e li carica di significati mistici.
Allo stesso modo, le formule e gli atti che accompagnano le preghiere nei riti di guarigione,
Segnature, per quanto somiglino a parole e gesti consueti – se ne distinguono per una forza misteriosa, mistica, sovrannaturale. Il ricorso a forme di religiosità naturale, negli usi curativi popolari, non contraddice la fede, ma asseconda la necessità di rendere visibile l’invisibile, esprime l’adesione ad archetipi della cultura che uniscono ogni uomo alla catena delle generazioni e rendono ognuno figlio della propria terra, confermandolo in un linguaggio e in un sistema di lettura e comprensione del mondo e della vita condivisi,ripetuti e tramandati da innumerevoli uomini e donne senza nome e, fosse anche solo per questo motivo, mai vissuti invano.
fonte: massimoangelini.it che ringraziamo.
LE SEGNATURE SONO PER :
(nessuna di queste segnature vuole sostituire la terapia del vostro medico curante, cerchiamo una collaborazione a MAGGIOR GLORIA DELLA LUCE, infatti ci chiamano anche a segnare negli ospedali e vengono medici da noi per farsi segnare essi stessi quando hanno bisogno )
– il Fuoco Sacro (herpes zoster)
– l’herpes labiale (herpes simplex)
– le Bruciature o ustioni
(ustione, localmente nota anche come fuoco domestico per contrapposizione al fuoco selvatico, cioè l’herpes zoster)
– le Lombalgie (lenirle)
– segnatura per togliere i “vermi” – gli ossiuri -nei bambini e negli adulti
–Segnatura della “bronchite”
– Segnatura del “sangue”
(in piccole emorragie, ferite sanguinanti, sanguinamenti dentarli, emorroidali etc….. no nelle mestruazioni che sono un flusso naturale . E’ ottima anche come prevenzione! Ringraziamo Gigi per questa trasmissione a natale del 2010)
GRAZIE!
Per partecipare all’evento :
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+ verra’anche insegnato ” il rito antichissimo della Stachys Recta” (una pianta)
per lenire gli shock e aiutare i bambini piccoli a superare uno spavento
(questo rito ci e’ stato insegnato da Roberto Valeriani, nostro amico Erborista, il quale lo ha ricevuto a sua volta la Notte di Natale)
Stachys recta
per vedere alcune foto della pianta [ click qui ]
La Stachys Recta si raccoglie, secondo tradizione, a digiuno e chiedendo il permesso, la mattina del 24 Giugno, la festa di San Giovanni. Si fanno seccare i fiori con il gambo, ponendoli a testa in giu’ poi si deporranno delicatamente in un sacchetto di materiale naturale o in vetro e si useranno al bisogno, come verra’ insegnato.
Presente in tutta Italia fuorche’ nelle Isole. E’ una delle prime specie dei prati secchi che penetra nei prati semisecchi. Si affianca a leguminose come il trifoglio rosso e la stellina purpurea.
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sono gia’ 18 anni che trasmettiamo gli insegnamenti delle SEGNATURE, e
abbiamo chiamato questa serata:
Serata di “Iniziazione agli antichi riti della nostra Terra”
secondo gli insegnamenti di Albertina
.
SEGNATURA CON L’ANELLO BENEDETTO
come gesto e linguaggio di dialogo
tra l’inconscio inferiore e Superiore che e’ collegato al Divino.
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E’ da ricordare che
Affinche’ le SEGNATURE siano efficaci e corrette e’ indispensabile portare una VERA BENEDETTA ( che non deve obbligatoriamente essere portata al dito )
perche’ questo gesto dona sacralita’ al Vostro PURO INTENTO che dovrebbe essere quello di curare affinche’ l’autoguarigione della persona possa avere inizio.
Va bene l’anello del matrimonio (che deve essere personale e non della mamma, della nonna etc…), oppure comperare per l’occasione una veretta semplice di acciaio o d’argento (chi puo’ anche d’oro) e senza pietre o incisioni,
e farla benedire in una chiesa anche Ortodossa infatti in entrambe si crede e si prega in nome di Cristo Gesu’
poiché quello che faremo ha a che fare con il Maestro Gesu’, infatti e’ di lui che si parlera’, di sua Madre Maria, di San Giuseppe e di altri Santi Cristiani e Ortodossi.
Tuttavia Il far benedire la veretta
(e non farlo da soli come molti vorrebbero, che inficierebbe il potere della segnatura)
e’ indispensabile per dare “potere” alla segnatura e per dare sacralita’ al gesto e al vostro PURO INTENTO che dovrebbe essere quello di curare affinche’ la persona possa auto-guarire.
SE UNA PERSONA NON CREDE IN LORO NON HA SENSO CHE VENGA, POICHE’ FAREBBE UN GESTO PRIVO DI SIGNIFICATO E SAREBBE INEFFICACE
NON VOGLIAMO DEFINIRE UNA RELIGIONE MIGLIORE DI UN’ALTRA, MA IN QUESTE SEGNATURE, LA NOSTRA TRADIZIONE E’ IN ARMONIA CON GESU’, IL MESSIA, SUA MADRE MARIA E VARI SANTI
Gesu’
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Il Guaritore non guarisce nessuno ma riequilibria cosi’ bene la persona che sara’ lei stessa ad attivare poi la sua autoguarigione
quando la sua Anima sara’ pronta
SOLO DIO, GESU’ E I SANTI POSSONO GUARIRE ISTANTANEAMENTE
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Foto che mostra una vera da benedire:
PER ESPERIENZA, CONSIGLIAMO CHE LA VERETTA NON SIA DI DIAMETRO TROPPO SOTTILE
dice Massimo, un segnatore, che e’ venuto la notte di Natale 2010, circa l’anello che e’ indispensabile per la segnatura:
“La cosa straordinaria è che quel 24 dicembre mi avete reso ancor più consapevole che l’intenzione attiva meccanismi favolosi e se condita dal non farci nulla di nostro alla fine può accadere di tutto”.
Il principio dell’ anello e’ il principio della fiducia che prende forma attraverso un rituale che focalizza il potere dell’intenzione.
” Ritengo che se tutto questo avviene in collaborazione e riconoscenza all’amore Divino che tutto sorregge è più facile far emergere la meravigliosa unicità cocreatrice in Dio che siamo”.
Grazie Massimo, hai reso benissimo i concetti e i sentimenti!
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NELLE SEGNATURE sono il Puro Intento,I Segni e la “sacralita” del gesto con un Anello Benedetto (come uno dei Simboli), che ne comprovano, assieme alle Sacre Parole, l’efficacia .
Naturalmente Albertina era di fede Cristiana e compartecipa quindi, all’Espressione Divina del Maestro Gesu’ e dei suoi genitori: Maria e Giuseppe. E dei Santi cristiani
E Noi comparteciperemo con Lei. Non importa essere Cristiani per comprendere che GESU’ e’ comunque l’eletto, l’illuminato, il grande Maestro, il Maestro della sensibilita’ e della guarigione spirituale.
E, anche se non appartenessimo alla religione che lo rappresenta, noi attraverso il Puro intento, lo onoreremo come tale, come onoreremo i suoi genitori terreni e i Santi che hanno partecipato alla sua vita. Allora il significato dei gesti e delle parole si dispiegheranno per realizzare una guarigione. Nel mondo tutto e’ Sacro se lo comprendiamo.
In altri luoghi della terra si compartecipa all’espressione Divina secondo altri Maestri: se siamo aperti e con cuore sincero, comprenderemo che anche questo e’ appropriato .
Noi siamo nati in Italia. Il nostro Maestro e’ Gesu’
le parole ed i segni delle SEGNATURE sono segreti e si tramandano la notte di Natale,
ma ad essi si affiancano alcune preghiere che molti sanno o che verranno date la notte stessa.
E’ appropriato recitarle con cuore, ogni volta che SEGNEREMO.
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PORTARE PER LA SERATA:
Oltre all’anello benedetto,
una biro per scrivere
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Gli insegnamenti sono e rimangono gratuiti
ma vi sono dei costi da sostenere come abbiamo gia’ spiegato sopra piu’ un piccolo pensiero di beneficienza cioe’ di aiuto col cuore a dei Senza tetto che seguiamo tutto l’anno
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PROGETTI UMANITARI:
La documentazione sulle donazioni sono a disposizione di chiunque le voglia visionare, presso la nostra associazione.
E’ anche per questo che ringraziamo di cuore tutte le persone che vi partecipano e siamo grati e onoriamo Albertina che anche “al di la del “velo” continua a fare del bene!
A BENEFICIARNE SONO STATE ALCUNE PERSONE BISOGNOSE IN ITALIA,
UNA ASSOCIAZIONE CHE SEGUE I BAMBINI CARDIOPATICI SEMPRE IN ITALIA
E L’ALTRA ASSOCIAZIONE IN MADAGASCAR PER “I BAMBINI DI AMPASILAVA”
E ANCORA ALCUNE FAMIGLIE POVERE DEL TIBET SEGUITE dal LAMA REINCARNATO ALAK RIMPOCHE
una madre con due figli autistici
Una donazione a Tree-nation per ripopolare la terra di alberi
I bambini del Madagascar tramite una nostra conoscente Antonietta
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CHI ERA ALBERTINA
Ella per 60 anni ha ricevuto nella sua casa, per segnare, migliaia di persone che vi hanno trovato grande beneficio ed un grande conforto, poiche Albertina non solo era umile, ma una brava segnatrice, gioiosa, allegra e piena di buon senso e di grande cuore.
E’ vissuta, nonostante le prove, sempre nella serenita’, nella fiducia nel Divino e nella vita.
E’ ascesa da questo piano di esistenza a Novantacinque anni. Quanche mese prima di andarsene ci cantava ancora qualche filastrocca che ricordava perfettamente.
Lasciandoci gli insegnamenti ci ha personalmente chiesto di trasmetterli a piu’ persone possibili e questo avviene da 16 anni
Ti vogliamo bene, Albertina! Grazie.
CONOSCERE E SEGNARE L’HERPES ZOSTER
L’Herpes Zoster ,comunemente chiamato Fuoco di Sant’Antonio,è una patologia a carico della cute e delle terminazioni nervose, causata dal virus della varicella infantile (varicella/zoster virus). ll suo nome deriva da due parole greche “serpente” e “cintura” che descrivono in modo molto appropriato una malattia dolorosa, come un serpente di fuoco che si annida all’interno del corpo e che a volte ha strascichi lunghi e invalidanti.
Il fuoco sacro o herpes zoster e’ anche detta la ” MALATTIA DEGLI ARDENTI” che, nel significato esoterico ,voleva indicare quelle persone che potevano “ardere” dal fuoco d’Amore Divino e che, solo dopo una purificazione spirituale molto forte, avrebbero ricevuto in dono” il talento di guarire”.
Nella Segnatura si nomina, per quanto riguarda il Fuoco Sacro o herpes zoster, anche Sant’Antonio Abate
Sant’Antonio Abate, eremita ed asceta cristiano nacque in Egitto nel 251. A 20 anni, seguendo i suggerimenti evangelici, si spogliò dei beni materiali dedicandosi alla vita ascetica.Ritirandosi a vivere nel deserto diede l’inizio al movimento del monachesimo occidentale. Il santo è l’esemplare modello dell’anacoreta cristiano e la sua biografia fu elaborata da San Atanasio, Vescovo di Alessandria d’Egitto.
Nella tradizione popolare San Antonio Abate è considerato autore di miracoli, vendicatore delle donne offese, confidente delle fanciulle. Oltre ad essere patrono di numerose città e villaggi, il Santo protegge tradizionalmente gli animali domestici e va invocato contro ogni tipo di contagio, specialmente contro il dolorosissimo herpes zoster, detto anche “fuoco di Sant’Antonio”.
L’attributo principale di Sant’Antonio Abate consiste in un bastone del Tau con la campanella,gli altri attributi secondari sono:
il fuoco che egli toccava a mani nude,
il libro, il porcello. La ricorrenza di Sant’Antonio Abate si celebra il 17 gennaio.
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Herpes : quali esami fanno diagnosi
- Esami del sangue per gli anticorpi dell’HSV (sierologia).
1) Occorre verificare la negativita’ IgG all’herpes sia di tipo 1 che di tipo 2. Bisogna inoltre escludere di avere un’infezione in atto con il dosaggio degli anticorpi di tipo IgM VZV (virus zoster varicella) specifici.
2. Test di immunofluorescenza diretta (DFA) delle cellule prelevate da una vescica sulla pelle
3. Coltura virale delle vesciche
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Curiosita’ sul FUOCO SACRO:
Secondo i segnatori, se la patologia si presenta contemporaneamente in due diverse parti del corpo, queste devono essere “segnate” da due segnatori diversi… ma in verita’ sarebbe meglio sempre e che fossero un uomo e una donna.
(infatti per affrettare la “guarigione” viene sempre comunque consigliato di farsi Segnare da un uomo e da una donna contemporaneamente);
inoltre la mancata segnatura (o LA MANCATA CURA MEDICA) porterebbero all’accrescimento dell’herpes per tredici giorni e i suoi sintomi permangono per nove mesi lunari.
Ci Sembra che tra vari medici, ormai ce ne siano tanti che consigliano di farsi “segnare” questa patologia.
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le segnature si realizzano:
NEL NOME DI GESU’ E DI SUA MADRE MARIA,SAN GIUSEPPE SUO SPOSO TERRENO E DIVERSI SANTI
I SANTI DELLE “SEGNATURE” che per noi sono:
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Maria la madre di Gesu’
san Giuseppe
sant’Antonio abate….
SEGNATURA PER TOGLIERE
I “VERMI” – OSSIURI – NEI BAMBINI o negli adulti
poiche’ nominiamo 4 Santi, mettiamo le loro immagini cosi’ ve li presentiamo e ringraziamo di cuore MARIO per avercela trasmessa la notte di natale:
San Giobbe
San Giorgio
San Zaccaria il profeta
San Giovanni l’evangelista
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ALLE SEGNATURE SI ASSOCIANO 3 PREGHIERE
MA SE VOLETE POTETE PREGARE OGNI VOLTA CHE NE SENTITE IL PIACERE DI FARLO:
PREGARE E’ “UNA CURA”
Noi siamo ologrammi dell’universo ed in ogni nostra cellula c’e’ l’universo.Quindi se facciamo un piccolo cambiamento nel nostro cuore, tipo una preghiera di pace, la pace avviene ovunque !
Le preghiere create nel nostro cuore sono gia’ dalla persona per cui stiamo pregando, poiche’ in un ologramma tutto avviene simultaneamente.
Se cambiamo il nostro mondo spirituale avviene un cambiamento anche nel mondo fisico.
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LA CURA CON LE PREGHIERE
“Quando preghiamo per gli altri, l’universo prega per noi.” – Amma –
Per leggere tutte le preghiere
andare a questo link [ click qui ]
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>le preghiere da recitare durante LE SEGNATURE:
le scriviamo queste perche’ sono conoscuiute da milioni di persone. Le parole sacre delle segnature, quelle sono segrete
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DIO PADRE MADRE
:
PADRE MADRE NOSTRO
che sei nei cieli, e’ santificato il tuo nome
il tuo regno viene, in cielo come in terra.
Tu ci dai oggi il nostro pane quotidiano
tu rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori.
Tu non induci in tentazione, ma nella tentazione ci indichi la strada
per liberarci dai tristi pensieri e dalle azioni inappropriate fatte o subite
grazie!.
GRAZIE!
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oppure:
DIO PADRE/MADRE,
Creatore di tutto cio’ che e’, onoriamo grandemente i vostri nomi, sia manifestata la vostra divinita’ sulla Terra come in Cielo, in ogni luogo, in questo luogo e dentro di noi. Cocreamo oggi insieme il nostro nutrimento spirituale, mentale e fisico. Sosteneteci nel nostro cammino e guidateci lontano dal giudizio e dalla paura, dalla malattia e dalla poverta’. Fateci comprendere che siamo un tutt’Uno con i nostri pensieri le nostre azioni e le nostre parole e che tutto quello che facciamo ad un altro e’ come se lo facessero a se stessi. Sosteneteci nel nostro verso la LUCE SUPERIORE poiche’ anche in noi ci sia il Regno, la potenza e la Gloria nei secoli, amen. cosi’ e’ . Grazie!
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MARIA,MADRE DI GESU’
Ave o Maria piena di grazia il SIGNORE E’ CON TE, tu sei benedetta fra le donne e benedetto e’ il frutto del tuo seno: GESU’
Santa Maria, Madre di Gesu’prega per noi e con noi perche’ siamo in cammino verso la consapevolezza, preghiamo insieme per la nostra buona vita e la nostra salvezza e quella della Terra e di Tutte le sue innocenti creature Per la salvezza delle nostre anime . Grazie!
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SIA GLORIA A TE DIO PADRE/MADRE, AL FIGLIO E ALLO SPIRITO SANTO
com’era nel principio, ora e sempre
nei secoli dei secoli: cosi’ sia
grazie!
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DOPO LA SEGNATURA: ANGELO DI DIO
che sei il mio custode, ti prego, custodiscimi, reggimi, guidami, perche’ ti fui affidato dall’amore celeste
cosi’sia e Grazie !
(e grazie di averlo sempre fatto !)
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Eventi che riguardano le SEGNATURE:
FESTA DELLA CANDELORA o FESTA DELLA LUCE
– La festa della Candelora si rifa ad un’ origine celtica
-Imbolc è la prima delle tre feste celtiche dedicate alla primavera (le altre sono Alban Eiler o Equinozio di Primavera (21 Marzo) e Beltaine (1° maggio), e si festeggia il primo ed il secondo giorno di febbraio.
La festa cominciava il 31 gennaio (poichè per i Celti i giorni cominciavano dalla notte precedente) e aveva il suo culmine il 2 febbraio, quando il giorno diviene visibilmente più lungo e la luce comincia a vincere le tenebre. Imbolc si colloca a metà tra la notte più lunga dell’anno del Solstizio d’Inverno (21 dicembre), e l’Equinozio di Primavera (21 marzo), quando la notte è lunga come il giorno.
– Ha luogo al momento della prima comparsa dei bucaneve e delle prime avvisaglie del disgelo e della scomparsa delle pesantezze dell’inverno. Il sole bambino, nato dalle profondità dell’inverno, solleva il suo volto e tocca la terra con i primi raggi di calore.
Il nome gaelico sembra riferirsi al “latte di pecora” che viene quando nascono gli agnelli, proprio in questo periodo dell’anno.
La festa era dedicata alla dea Brighid, figlia di Dagda il Dio Buono, che era la Dea dei poeti, dei guaritori, delle levatrici e delle forze femminili presenti in natura e cadeva nel mese di Ogham (il Salice, albero femminile per eccellenza).
La festa di Imbolc venne trasformata dal Cristianesimo nella Vigilia della Candelora (il momento della presentazione del Cristo al Tempio), consacrata alla Vergine Maria e a Santa Brigida.
– Anche se Imbolc era una festa della primavera, le condizioni atmosferiche non erano ancora favorevoli per festeggiare all’aperto, perciò la sacralità veniva vissuta in famiglia. Era anche la festa delle nascite, non solo degli agnelli, ma anche dei bambini che erano stati concepiti, nove mesi prima, tra gli eccitanti fuochi di Beltaine.
– -Per i druidi è la sacra festa in onore della donna. Accesa una candela, si medita e si ringraziano le nostre madri e le madri delle nostre madri. Oltre che a ringraziare la Madre Terra, le nostre madri, noi ringraziamo Albertina e le madri delle sue madri cosi’ per 4 generazioni.
Dopo la candelora, buona rinascita di Primavera!
PREGHIERA PER LA FESTA DELLA LUCE, ALL’ACCENSIONE DELLA CANDELA DELLA CANDELORA
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PRIMA DI INIZIARE OGNI RITO E’ CONSIGLIABILE ACCENDERE UNA CANDELA BENEDETTA e PREGARE :
CHE LA LUCE DIVINA ILLUMINI I NOSTRI CUORI E CI ISPIRI A SUPERARE LE DIFFICOLTA’ E AD AIUTARE LE PERSONE NELLA LORO AUTOGUARIGIONE SPECIALMENTE I BAMBINI
…E FACCIO QUESTO A MAGGIOR GLORIA DELLA LUCE
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PREGHIERA DURANTE L’ACCENSIONE DI UNA CANDELA:
Tu, O Divino Padre/Madre, fa che questa candela che accendo SIA LUCE perché tu mi illumini e illumini (dire il nome della persona per cui l’accendiamo E CHE STIAMO PER TRATTARE) nelle nostre difficoltà, nelle nostre decisioni , cure e guarigioni.
SIA FUOCO perché tu bruci in noi tutto l’orgoglio e l’egoismo, la paura, lo scoraggiamento e LA MALATTIA .
SIA FIAMMA perché tu riscaldi i nostri cuori e ci insegni ad amare.
Aiutaci a vivere la vita con consapevolezza e gratitudine , CON AMORE E INTEGRITA’ affinche ogni nostra azione e guarigione avvenga per il nostro bene, a MAGGIOR GLORIA DELLA LUCE! Amen.
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Avevamo una lista di SEGNATORI in varie citta’, ma poiche’, ci hanno riferito, alcuni di loro, non agivano come era stato loro insegnato, non agivano con integrita’, l’abbiamo tolta e ce ne dispiace.
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AI SEGNATORI CHE HANNO PARTECIPATO ALLA NOTTE DI NATALE :
Poiche’ a volte incontrerete “delle resistenze e delle derisioni “ su quello che fate, Vorremmo, ora, darvi la seguente comunicazione: Dice Oriana Fallaci
Vi sono momenti nella vita, in cui tacere è una colpa è parlare un obbligo. Per fare trionfare il male è sufficiente che le presunte forze del bene siano inoperose”.
Pensiamo che gli uni dovrebbero informarsi rimanendo nella mente neutra e gli altri non disonorare.
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LE FASI LUNARI, LA NOSTRA VITA
Il mese lunare, o mese sinodico, è il periodo impiegato dalla Luna a compiere un ciclo completo di fasi.
Esso è di circa 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 3 secondi e non è uguale al periodo di rivoluzione della Luna intorno alla Terra (di 2 giorni più breve), perché nel frattempo la Terra gira intorno al Sole.
I calendari lunari si basano sul mese lunare: essi hanno mesi di 29 e 30 giorni alternativamente, il che comporta un anno di 354 giorni (se l’anno è bisestile, per i mesi da marzo a dicembre occorre aumentare la somma di una unità).
I calendari solari invece si basano sull’anno solare (o anno tropico), che ha una durata di circa 365 giorni.
Durante il mese lunare si hanno:
14 giorni di Luna crescente (primo quarto), cioè quando essa si avvia verso la Luna Piena e presenta la gobba a ponente;
1 giorno di Luna Piena (plenilunio);
14 giorni di Luna calante (ultimo quarto), cioè quando essa si avvia verso la Luna Nuova e presenta la gobba a levante;
1 giorno di Luna Nuova (novilunio), in cui essa è invisibile perché oscurata dalla Terra.
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Poiche’ le SEGNATURE secondo la tradizione della nostra Terra, riguardano la figura del Maestro GESU’ e della sua famiglia,vogliamo qui presentarlo ai nostri allievi con “un altro volto”e proprio durante la seconda settimana piu’ importante della sua vita terrena: LA PASQUA
Conoscendolo meglio, anche la SEGNATURA avra’ un senso diverso, nuovo e piu’ potente, perche’ saremo piu’ consapevoli.
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Ringraziamo August Cury che nel suo libro : IL MAESTRO DELLA SENSIBILITA’
ci presenta un GESU’amabile, umano, amorevole e comprensivo, compassionevole e tenero. Un amore divino.
Conosciamolo meglio:
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1° tappa della passione di GESU’
Naturalmente ognuno e’ libero di leggerci o no.
Questo e’ per tutti i nostri allievi vicini e lontani
E’ una condivisione per nuove comprensioni
E’ l’augurio di una NUOVA RINASCITA
UNA RESURREZIONE
UNA BUONA PASQUA per arrivare….ad un Buon Natale….nascita e rinascita…..
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Dopo la Domenica delle Palme
Ulivi come bandiere,
ecco la Settimana Santa per la Cristianita’
la commemorazione della passione e morte e Resurrezione del MAESTRO GESU’
Vogliamo parlarne non in termini religiosi ma amorosi
Si parla tanto di altri Maestri e poco del Cristo, il maestro nazareno
Forse perche’ la nostra tradizione ce lo ha presentato sempre secondo stereotipi cattolici che spesso ce lo hanno allontanato dal nostro sentimento.
Vorremmo, secondo le parole di Augusto Cury, presentare, in nove tappe l’altro suo volto.
Affinche’ la Pasqua non sia la festa dell’Uovo, delle gite fuori porta, della vacanza,
bensi’ una FESTA DI RESURREZIONE
un cambiamento nella nostra vita, nel nostro sentire, nel nostro evolvere spiritualmente.
Festa che trovera’ il suo significato di compimento nella NOTTE DI NATALE.
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Nel corso della sua vita Cristo manifesto’ un potere straordinario.
Le sue parole lasciavano interdetti i suoi interlocutori e oppositori ed esaltavano le moltitudini.
Quando inizio’ il suo “Calvario” nel Getsemani mostro’ un volto che i discepoli non avrebbero mai pensato di vedere, quello della sua fragilita’.
Il nostro comportamento in generale e’ proprio l’opposto:abbiamo una necessita’ quasi paranoica di esibire i nostri successi e di ricevere applausi
Mentre nascondiamo le nostre miserie e preferiamo non mostrare i nostri punti deboli
Il Maestro invece ebbe il coraggio di confessare ai suoi tre amici piu’ intimi quello che sentiva dentro dicendo a chiare lettere:
” una tristezza mortale mi opprime”
Come fa uno che ha curato lebbrosi, ciechi e che ha resuscitato dai morti ad affermare che e’ avvolto da una angoscia cosi’ profonda?
Com’e’ possibile che una persona che non ha avuto paura nemmeno di fronte alla prospettiva di subirere fratture multiple a seguito di lapidazione dire ora che la sua anima e’ depressa fino alla morte?
I discepoli abituati alla fama del maestro rimasero profondamente scossi da quella manifestazione di sofferenza e fragilita’.
Lo ritenevano un superuomo dotato di natura divina.
Nella nostra concezione umana Dio non soffre, non ha paura, non prova ne’ dolore ne’ ansia
Dio e’ superiore ai sentimenti che perturbano l’umanita’.
In Galilea apparve qualcuno che proclamava di essere si’ figlio di Dio, ma che tanto lui che suo Padre provavano emozioni si preoccupavano e amavano singolarmente ogni essere umano..
Il pensiero di Gesu’scandalizzo’ gli ebrei che proclamavano l’esistenza di un Dio imperturbabile ed irraggiungibile.
I discepoli non erano consapevoli del fatto che il maestro di li’ a poco sarebbe stato condannato, torturato e crocifisso, non come figlio di Dio ma come figlio dell’uomo.
Le sue sofferenze furono le stesse di qualsiasi altro uomo:le frustate, le spine, i chiodi della croce penetrano nel corpo fisico di un uomo
I discepoli, affascinati dal potere di Cristo non avrebbero mai immaginato che avrebbe sofferto e avrebbe avuto bisogno di loro.
Ma ecco che all’improvviso il maestro non solo comunica a loro di essere triste ,ma che gli piacerebbe che gli facessero compagnia e pregassero con lui.
Gesu’ visse in pieno l’arte dell’autenticita’ ma i discepoli, spaventati, non compresero…e si addormentarono….
Gesu’ non nascondeva i propri sentimenti, invece noi tendiamo a trattenerli e finiamo per essere autopunitivi e impietosi verso noi stessi
Come se non ci fosse consentito sbagliare o avere momenti di fragilita’.
Ci sono persone che non espongono mai i loro sentimenti e nessuno li conosce come sono dentro, ne’ il coniuge, ne’ il compagno, ne’ i figli, ne’ gli amici piu’ intimi, nonostante abbiamo una profonda necessita’ di condividere.
Il maestro dei maestri della scuola della vita, ci ha lasciato un modello vivo di cosa significa essere una persona emozionalmente sana
Cadde in una profonda tristezza sapendo tutto quello che lo aspettava, ma non ebbe paura ne’ vergogna a dichiarare apertamente le sue emozioni agli amici
E loro trascrissero sui papiri questa caratteristica della sua personalita’ e la diffusero nel mondo…..
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2° tappa –
CRISTO non andava in cerca di eroismo-
Una persona intenzionata a fondare una religione o ad essere un eroe nasconderebbe i sentimenti che invece Cristo espresse nel giardino del Getsemani
Cio’ dovrebbe dimostrare che non voleva competere con nessunoI suoi obiettivi erano piu’ alti.Voleva aiutare l’uomo e introdurlo nell’eternita’
Non andava in cerca di eroismo ma voleva semplicemente portare a termine quello per cui era stato designato, il suo progetto trascendentale.
Il momento cruciale di quel progetto era giunto:bere il suo amaro calice, affrontare il suo martirio.
In quel buio giardino, abbandonato da tutti, anche dai suoi amici, doveva prepararsi a sopportare quei tormenti.
Nel processo di preparazione rivelo’ il suo dolore e si mise a dialogare su di esso con il Padre.
Mentre per alcuni la fragilita’ di Cristo nel getsemani non era che ritrazione
noi invece vi leggiamo la piu’ bella poesia di liberta’ e di autenticita’.
Era libero di nascondere i suoi sentimenti e fare l’eroe, ma non lo fece.
Mai nessuno di cosi’ grande fu altrettanto –
LE SOFFERENZE CAUSATE DAGLI AMICI:
Il calice di dolore di Cristo dal Getsemani al Golgota, luogo della crocifissione,e’ costituito da numerose e diverse sofferenze
Analizzeremo le tappe di questo processo.
Quale fu la prima sofferenza che sperimento’? Fu quella causata dai suoi tre amici: il dolore piu’ acuto e’ proprio quello causato dalle persone che amiamo di piu’!!!!!!.
Il maestro all’apice del suo dolore chiese l’aiuto di Pietro, Giacomo e Giovanni.
E non lo ottenne. Eppure il maestro comprese che l’ascolto delle sue parole in cui dichiarava una tristezza mortale e la visione della sua angoscia, fu ragione di grande stress per quei giovani galilei , che infatti sprofondarono in una strana sonnolenza.
Lo stress interno sottrae energie alla corteccia cerebrale, energia che viene usata da altri organi del corpo, ad esempio la muscolatura; il risultato di questa sottrazione di energia e’ una stanchezza fisica esagerata ed inspiegabile.
Molti di noi diventano intolleranti quando vivono una frustrazione a causa degli altri,ma Gesu,’ specialmente per i suoi discepoli ,non si scoraggiava mai, non perdeva la speranza riposta in loro, nemmeno quando lo deludevano profondamente.
Con il Maestro della scuola della vita possiamo imparare che la maturita’ di una persona non si misura alla cultura o dall’eloquenza ma dalla speranza e dalla pazienza che possiede e dalla sua capacita’ di stimolare le persone ad utilizzare i propri errori come mattoni per costruire saggezza.
I suoi discepoli solo cosi’ compresero e si dispiacquero molto….
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3°tappa-
–Il TRADIMENTO DI GIUDA
“La notte del suo arresto fu una delle piu’ angoscianti della vita del Maestro.
Egli non si preoccupava della squadra di soldati che stavano venendo a prenderlo, il dolore che sentiva per il tradimento di Giuda era molto piu’ forte dell’aggressivita’ di centinaia di soldati
Se la sofferenza provocata dai soldati feriva il suo corpo, quella provocata da Giuda Iscariota, l’amato discepolo, lo feriva nell’anima.
Ma egli non sprofondo’ in un mare di frustrazioni solo perche’ sapeva difendere le proprie emozioni e non coltivava grandi aspettative nelle persone per le quali si donava e quindi si riprendeva in fretta.
Non e’ la quantita’ di stimoli stressanti a cui siamo sottoposti che ci fa soffrire, ma la qualita’.
Il dolore del tradimento e’ indescrivibile!
Il Maestro aveva sempre trattato Giuda con amorevolezza, mai lo aveva sminuito davanti agli altri discepoli benche’ fosse a conoscenza delle sue segrete intenzioni. Lo tratto’ sempre con dignita’.
Questo comportamento per noi e’ impensabile.
Il maestro non si diede neppure da fare perche’ non avvenisse il tradimento, ma si limito’ ad invitare Giuda a ripensare al proprio comportamento
Che struttura emozionale doveva avere dentro questo Maestro della Galilea per riuscire a sopportare l’insopportabile!
Egli riusciva A filtrare le offese e le aggressivita’ rivolte verso di lui e in questo modo si rendeva EMOZIONALMENTE LIBERO di poter amare le persone.
IL SUO IMPEGNO PRINCIPALE GESU’ LO AVEVA PRESO CON LA PROPRIA COSCIENZA E NON CON L’AMBIENTE SOCIALE.
Non deformava il proprio pensiero ne’ cercava di dare risposte gradite ai suoi ascoltatori anzi, per rimanere fedele alla sua coscienza spesso creava situazioni pericolose per la sua stessa vita…
Considerava la fedelta’ alla propria coscienza piu’ importante di qualsiasi altro tipo di accordo sotterraneo o di comportamento dissimulato.
Colui che rimase fedele alla sua coscienza e insegno’ ai suoi discepoli a volare alto, su quella medesima rotta fu colpito alle spalle .
Giuda non imparo’ quella lezione e fu infedele alla sua stessa coscienza”
4° tappa
ABBANDONATO DA TUTTI:
Vedremo ora il terzo tipo di sofferenza vissuto da Cristo nella sua settimana di passione
Quando fu arrestato dopo il tradimento di giuda, Cristo fu abbandonato da tutti
“Non diro’ mai che ti conosco”…e’ la tipica frase di Pietro quando gli fu chiesto se era discepolo di quell’uomo.
E’ facile restare fedeli ad una persona forte, e’ facile dare credito ad uno situato all’apice della sua fama, ma e’ una delle
Insidiose trappole della modernita’.
Molti si lasciano entusiasmare dal suono degli applausi ma col passare del tempo si ritrovano ad avere come unica compagna la solitudine.
Cristo sapeva che un giorno i discepoli lo avrebbero lasciato solo.
Anche se dicevano che non lo avrebbero mai fatto.
Ed effettivamente nel momento finale nessuno riusci’ ad essere INTREPIDO al punto di rimanere con lui.
Quei giovani della galilea cosi’ apparentemente forti in realta’ erano fragili e si fecero vincere dalla paura.
Ma il Maestro non li abbandono’ e non perse la fiducia in loro perche’ nei suoi piani l’obiettivo fondamentale
non era punirli quando sbagliavano ma essere la loro guida in un viaggio di trasformazione interiore
Poiche’ comprendeva che l’esistenza umana era troppo complessa per essere imbrigliata da leggi e regole di comportamento,
le strade percorse da Gesu’ non erano quelle del giusto e dello sbagliato
egli era venuto non per le rigide leggi dettate da Mose’ ma per aiutare l’uomo ad immergersi nelle flessibili leggi della vita.
Anche il tradimento di Pietro ne e’ un’esempio.
Era facile per Pietro essere forte quando stava vicino ad una persona forte, era facile donarsi a chi non ha bisogno,
ma gli fu difficile stare vicino ad una persona fragile.
Nel momento in cui Cristo si spoglio’ della sua forza per diventare semplicemente il figlio dell’uomo, la forza di Pietro venne meno.
Quando Pietro vide l’espressione triste, la respirazione affannosa di Gesu’ rimase profondamente scosso e penso’:
“ non sara’ che tutto quello che ho vissuto fino ad ora accanto a quest’uomo e’ stato solo un miraggio che e’ diventato un incubo?”
Non rinnegava solo il maestro ma anche tutto quello che avevano vissuto insieme.
Gesu’ sapeva che il suo amato discepolo stava assistendo al suo martirio e che mentre era impietosamente colpito, Pietro lo rinnegava.
Questo rinnegamento scavo’ un solco profondo in Gesu’ molto piu’ profondo di quello provocato dai soldati.
Ma Gesu’ amava Pietro profondamente e lo conosceva bene e capiva il suo stato d’animo. E quindi gli era vicino nonostante tutto.
L’amore del maestro di Nazaret verso i suoi discepoli e’ la piu’ bella ed illogica poesia esistenziale mai vissuta da un uomo.
Pietro poteva anche escludere il Maestro dalla propria storia, ma Gesu’ non lo avrebbe mai abbandonato perche’ lo considerava insostituibile.
Nessuno ha mai amato e si e’ dedicato con tanta premura a persone che lo frustravano e gli davano cosi’ poco in cambio…..
GESU’ come possiamo imparare da te ad AMARE
Anche quelli che ci rinnegano? Che ci danno frustrazioni?
In questa settimana che ci ricorda il tuo dono
Insegnaci a donarci
A tutti e a tutto
Grazie!
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5° tappa:
Tutte le volte che Cristo prevedeva un avvenimento frustrante relativo ai suoi discepoli, aveva almeno 4 grandi obiettivi.
Primo, alleviare il proprio dolore. Prevedendo in anticipo le frustrazioni a cui sarebbe stato sottoposto, attrezzava le sue difese emozionali per proteggere se stesso nel momento in cui si fossero presentate.
Quando i discepoli lo abbandonarono non fu colto di sorpresa.
Amava e si donava senza riserve agli esseri umani, ma non si aspettava molto da loro.
Non c’e’ niente che preservi l’emozione quanto ridimensionare le aspettative che nutriamo nei confronti delle persone che ci circondano.
Ogni volta che ci aspettiamo troppo, aumentano anche le nostre probabilita’ di cadere nelle grinfie della delusione.
Gesu’ aveva accettato in quei momenti l’abbandono e la solitudine.
Anche quando vide che Pietro lo rinnegava e gli altri dietro di lui, volle mostrare loro che non pretendeva cose impossibili.
Viste le lezioni che aveva impartito loro in quei singolari tre anni e mezzo avrebbe potuto essere esigente, ma non lo fu.
Poiche’ era il maestro dei maestri della scuola della vita sapeva che superare la paura, vincere l’ansia ed elaborare le sofferenze erano le lezioni piu’ difficili da applicare nella vita.
Il Maestro utilizzo’ il dolore stesso che i discepoli gli avevano inflitto per aiutarli ad interiorizzarsi e ad espandere la loro comprensione della vita.
Che Maestro ha mai sacrificato tanto in nome dell’insegnamento ai suoi allievi?
Non li avrebbe mai abbandonati, nemmeno se loro avessero abbandonato lui.
Quarto punto, voleva che fossero preparati a non perdere la fiducia in se stessi a prescindere dai loro errori.
Non voleva che si lasciassero prendere dal senso di colpa e dallo scoraggiamento.
Egli voleva fornire loro i mezzi e la strada per il ritorno.
Purtroppo Giuda non torno’. Il senso di colpa e un’intensa reazione depressiva lo portarono al suicidio.
Pietro anche se in lagrime torno’.
Gli educatori, i genitori, i manager di imprese si preoccupano di correggere gli errori immediati e di ridisegnare le rotte del comportamento.
Si impongono.
Gesu’ invece voleva condurre i suoi discepolo allo sviluppo dell’arte del pensare, fosse anche al prezzo di errori umilianti.
Tuttavia prima che si sentissero in colpa, stava gia’ preparando loro il rimedio
Rispettando comunque il loro libero arbitrio…..(infatti Giuda decise di non tornare!)
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6° tappa nel percorso di Gesu’
– ANSIA VITALE-ANSIA PATOLOGICA- ATTACCO DI PANICO
Abbiamo visto che nel Getsemani Gesu’ si dichiaro’ depresso
Si trattava di una malattia o di uno stato d’animo momentaneo?
Molti psichiatri e psicologi pensano che qualsiasi ansia sia patologica.
Non e’ cosi’. Esiste invece un’ansia vitale e normale che abita l’intelligenza di ogni essere umano ed e’ presente nella costruzione dei pensieri, nella ricerca del piacere e nella realizzazione di progettiL’ansia vitale stimola la creativita’.
Anche Gesu’ aveva ansiosamente aspettato l’ultima cena con i suoi discepoli per veder portato a compimento il desiderio del suo cuore.
L’ansia diventa patologica o morbosa quando ostacola la normale attivita’ intellettuale e riduce la liberta’ emozionale.
Le caratteristiche piu’ evidenti dell’ansia sono: labilita’ emozionale, irritabilita’, iperaccelerazione del pensiero, difficolta’ a gestire la tensione, perdita della capacita’ di concentrazione, deficit di memoria e comparsa di sintomi psicosomatici.L’ansia patologica fa vivere in funzione dell’anticipazione costante di quello che potrebbe succedere.
Il Maestro della scuola della vita aveva vaccinato i suoi discepoli contro l’ansia patologica poiche’ coltivava in loro la liberta’ dalle preoccupazioni della sopravvivenza, coltivava in loro la tranquillita’, la solidarieta’, l’amore reciproco, la lucidita’, la coerenza, l’unita’;
insegnava affinche’ imparassero ad affrontare i problemi reali della vita quotidiana anziche’ quelli immaginari creati dalla mente.
L’uomo cosi’ diveniva sicuro di se’, stabile, un uomo che sa interiorizzarsi, che sa gestire coerentemente i suoi pensieri e le sue emozioni durante i momenti piu’ turbolenti della sua vita.
I giovani di oggi escono dalle scuole e dalle universita’ con un diploma o titoli accademici abilitati all’azione nel mondo fisico ma non sanno come comportarsi nel loro mondo personale ne’ essere agenti di trasformazione della propria storia emozionale intellettuale o sociale.
Quando siamo ansiosi qualunque problema diventa un mostro, siamo instabili e irritabili; la nostra gentilezza si dissolve e finiamo per aggredire le persone che abbiamo intorno.
In Gesu’, al culmine della sua angustia, la sua umanita’ riusciva ancora a brillare e benche’ si sentisse profondamente abbattuto era premuroso con le persone che lo circondavano.
Non ha mai scaricato la propria tensione su di loro ne’ vi ha rovesciato il suo dolore.
Eppure la sua passione era intensissima.
Luca ci riferisce che l’ansia del maestro era cosi’ intensa che mentre pregava i suoi pori si aprivano e il sudore scorreva sul suo corpo fino a bagnare la terra ai suoi piedi.
CRISTO ebbe un attacco di panico nel giardino del Getsemani?
Vediamo che cos’e’ la sindrome da attacco di panico o DAP
Il profilo psicologico di un dappista e’ caratterizzato da ipersensibilita’ emozionale, da preoccupazione eccessiva per il proprio corpo.E’ il “teatrino della morte”L’attacco di panico e’ caratterizzato da una paura improvvisa e drammatica di stare per morire o per svenire, ha una intensa reazione ansiosa, vi e’ tachicardia, accelerata frequenza respiratoria, forte sudorazione, eventuale perita delle urine, obnubilamento, spesso si ha l’impressione di avere un infarto e si corre da un medico perche’ rassicuri che non si sta per morire.
Se gli attacchi di panico si prolungano negli anni Si hanno problemi di autonomia la’ dove puo’ essere compromessa la capacita’ di uscire da soli e di non poter vivere senza un accompagnamentoLa liberta’ allora e’ completamente persa poiche’, loro malgrado, queste persone diventano dipendenti. Soffrendo moltissimo per questo anche perche’ spesso non sono compresi dalla famiglia, dalla societa’ in cui vivono cosi’ piano piano diventano anche emarginati che si emarginano.
Nessuno muore per la sindrome di attacco di panico, ma queste persone soffrono piu’ di chi sta veramente avendo un infarto o si trova in reale pericolo di vita.
In America si e’ trovata solo ora la spiegazione di questa patologia che non e’ assolutamente psicologica (dicono loro) o per lo meno non solo.
Si e’ visto che essa viene creata da un mancato biofeedback di due zone del cervello:corpo calloso e ippocampo.
Tuttavia, nell’attesa di qualcosa di chimico piu’ adeguato, sarebbe importante decaratterizzare nella memoria il teatrino della morte, recuperare il controllo dell’io nei momenti di maggior tensione e gestire i pensieri negativi, come fece il MAESTRO DI NAZARET nei momenti difficili del Getzemani.
Nel giardino del Getzemani tuttavia Gesu’ non ebbe un attacco di panico, sebbene abbia presentato diversi sintomi psicosomatici.
Non poteva avere un attacco di panico poiche’ era totalmente confidente nel Padre!
(Cosi’ dicono alcuni Maestri spirituali, che se un dappista avesse cosi’ tanta fede da abbandonarsi al Divino Se’ Superiore, sarebbe libero da questa malattia che per loro e’ di origine karmica)
Le biografie di Cristo ci raccontano che compiva molti miracoli fisici ma non nell’anima e nella personalita’ .
La personalita’ non ha bisogno di miracoli ma di trasformazioni.
Perfezionare l’arte del pensare, imparare a filtrare gli stimoli stressanti, investire in saggezza durante le stagioni fredde della vita sono nobili funzioni della personalita’ che pero’ non si conquistano in tempi brevi.
A noi tutti piacerebbe eliminare velocemente e istantaneamente le nostre sofferenze ma non e’ possibile.
Non esistono strumenti adatti a cio’ (a meno che non succeda un miracolo)
Dobbiamo imparare dal Maestro a veleggiare dentro a noi stessi e ad affrontare il dolore con dignita’ e coraggio e a usarlo per levigare la nostra Anima.
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7° tappa
Come avra’ fatto il PADRE a far bere “il calice della passione” a Gesu’?
Il figlio aveva compreso che il calice era inevitabile e per questo si arrese alla sua volonta’.
Egli pensava che se avesse fallito anche il piano di Dio e quindi la redenzione dell’umanita’ non avrebbe avuto luogo,
ne’ si sarebbe realizzata la liberazione dalle miserie e nessuna creatura avrebbe raggiunto l’eternita’.
Mentre pregava nell’orto del Getzemani la volonta’ di Gesu’ non ebbe risposta dal Padre ma non per questo egli smise di pregare.
Perche’ pregava?
Perche’ quel dialogo silenzioso lo sosteneva, irrorava la sua anima di speranza e gli restituiva le forze.
Forse per il Padre morire in croce sarebbe stato piu’ sopportabile che vedere il proprio figlio rimanere tranquillo pur essendo percosso, rimanere docile pur essendo ingiuriato, essere tollerante pur essendo flagellato, avere la liberta’ di riuscire ad amare e perdonare pur essendo annichilito sulla croce.
Gesu’ compi’ la volonta’ del Padre affinche’ “essendo Dio divenuto uomo, l’Uomo diventasse Dio”
Il venerdi’ santo GESU’ muore sulla croce per questo.
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8° tappa
– CRISTO e’ una persona emozionalmente sana perche’:
Proteggeva le proprie emozioni nei momenti di maggior tensione
Filtrava gli stimoli stressanti
Non trasformava la sua memoria in una pattumiera delle miserie dell’esistenza
Non viveva in funzione delle offese e del rifiuto della societa’
Era convinto di cio’ che pensava e gentile nell’esporre le sue idee
Viveva l’arte del perdono, era cioe’ capace di riprendere in qualunque momento il dialogo con le persone che gli avevano creato frustrazioni
Investiva in saggezza per affrontare i momenti duri della vita
Non fuggiva di fronte alla sofferenza ma l’affrontava con lucidita’ e dignita’
Gestiva i suoi pensieri con liberta’ e non lasciava che idee negative prendessero il sopravvento nella sua mente
Era un agente trasformatore della sua storia
Non soffriva per ansia da anticipazione
– Spezzava ogni tipo di carcere intellettuale
era dotato di raziocinio brillante perche’ prendeva in considerazione ogni possibilita’
non gravitava intorno alla fama e non perdeva mai il contatto con le cose semplici
era socievole, gradevole e rilassante
sapeva condividere i suoi sentimenti e parlare di se’
viveva l’arte dell’autenticita’
viveva l’arte della motivazione
non si aspettava molto dalle persone che lo circondavano, nemmeno dai piu’ intimi anche se si donava intensamente a loro
aveva una pazienza enorme nell’insegnare
non rinunciava mai a nessuno, nemmeno se le persone lo abbandonavano
9° E ULTIMA TAPPA
– LA RESSURREZIONE:LA PASQUA!
Considerazioni dopo la passione:
Dio Padre e il figlio Gesu’ sono forti o sono deboli?
Sono forti al punto di non aver bisogno di mostrare la propria FORZA
Grandi al punto di mescolarsi agli uomini piu’ disprezzati della societa’
Nobili al punto di voler essere amati dagli uomini e non da volerli come schiavi o servi.
Piccoli al punto di essere percettibili solo a quelli che vedono con gli occhi del cuore
Solo qualcuno molto forte e molto grande insieme riesce a farsi cosi’ piccolo e cosi’ prossimo.
Se ogni essere umano, indipendentemente dalla sua religione, incorporasse nella sua personalita’ alcune di queste caratteristiche, il mondo non sarebbe piu’ lo stesso.
Il Padre e il Figlio, alle acque impetuose preferiscono il silenzio della brezza e l’umilta’ anonima della rugiada.
Riverenti ci inchiniamo e accogliamo il loro silenzio intenso e significativo.
Il mistero ci aprira’ le sue porte e capiremo che non siamo mai stati divisi se non dai nostri pensieri.
Vi auguro e ci auguriamo una BUONA RESURREZIONE
Una BUONA PASQUA nel nome di Gesu’
Che possiamo tutti essere in pace IN PACE
Rimaniamo nella pace per arrivare ad incontrarci in pace a Natale!
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RACCONTO ESPERIENZIALE
di Carmen
I SEGNATORI
I miei avi erano SEGNATORI. Erano cioe’ persone che con buona intenzione, simboli , segni e parole sacre aiutavano nella cura.
Un’arte semplice tramandata con semplicita’
Mio nonno ELISEO,i primi alberi che pianto’ in mezzo ad un bosco,proprio davanti alla sua casa erano dei noccioli, in antichita’ simboli di divinazione. Dopo novant’anni sono ancora li. Di alcuni loro rami ne faceva delle “bacchette” e riusciva a trovare le sorgenti di acque nascoste.
Sapeva “segnare” certe malattie e, durante epidemie di bestiame i suoi animali e le sue acque rimanevano incontaminati.
Segnava l’Erisipela (una malattia ) sugli uomini e aveva sempre successo.
Non insegnava nulla ai suoi compaesani perche’ lo deridevano e lui, che era sempre sorridente e cantava tutto il giorno, diceva scherzosamente che erano stupidi e faceva “spallucce”.
Quasi sempre collaborava con un Medico del paese vicino che lo guardava con “sospetto” ma che, vedendo i suoi risultati, ne chiedeva infine la collaborazione.
Sua madre, la mia bisnonna CELESTE, piccola e svelta, conosceva i segreti delle nostre erbe di montagna ed era rinomata per saper curare e guarire gli ascessi di ogni tipo.
Si alzava allo spuntare del sole, a digiuno, andava a cercare certe piante con le foglie molto larghe, diceva su di loro una preghiera e delicatamente le raccoglieva.
Andava a casa, le lavava e ne faceva dei decotti che poneva sulla parte ammalata bisbigliando ancora preghiere e segnature con Simboli che lei diceva Sacri.
Mi hanno raccontato che una volta e’ stata su di un malato a cambiare continuamente questo “impiastro” per 29 ore di seguito perche’ la questione era seria, la vita era in pericolo. Ce l’ha fatta lei con le piante, le segnature, le preghiere…. anche qui, Il Medico condotto sapeva e lasciava fare.
Mio padre ed i suoi fratelli non si sono interessati a questo dono e lui e’ morto troppo presto, ero ragazzina e non capivo niente di queste cose e non ho potuto sapere… col tempo mi dispiacera’ molto.
Tuttavia, e mi piace pensarla cosi’, ho ripreso la “tradizione ” interrotta.
Il sincrodestino mi ha fatto conoscere una nonnina meravigliosa , ALBERTINA, che dopo alcuni anni di amicizia, mi ha trasmesso le sue conoscenze… provo per lei e per i miei avi molto amore.
Cosi’, anche io sono diventata una Segnatrice.
E quando vedo in poco tempo e con cosi’ semplici gesti ed ancor piu’ semplici parole succedere dei “piccoli miracoli” sotto i miei occhi non posso non credere, la verita’ e’ palese.
Tuttavia ancora rimango stupita e provo meraviglia per come cio’ sia possibile data la grande semplicita’ dei gesti e delle parole.
Fino a qualche anno fa, quando ancora lavoravo in ospedale, erano i medici stessi a consigliare in via “amicale” ai pazienti con fuoco sacro di farsi “segnare”.
Qualche volta ho visto addirittura “segnare” in ospedale.
Ora non ho piu’ paura di essere presa per “maga” poiche’ la “magia” la compie DIO nel mio Divino Se’ Superiore che si appella alla memoria collettiva dell’Umanita’.
Sono quasi 14 anni che mio figlio ed io segnamo “fuochi sacri”, tanti in verita’ da avere una buona esperienza ma rimanendo ogni volta pieni di gioia per questo “piccolo grande” dono.
e proviamo gratitudine verso il Divino, suo figlio il Maestro Gesu’, sua Madre Maria e Giuseppe il suo padre putativo, gli altri santi intercessori,
mio nonno Eliseo, la mia bisnonna Celeste e l’amorevole Albertina, Massimo e Gigi, Roberto e Annamaria ….
e andiamo avanti con integrita’.
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curare e lavorare con integrita’ e senza paura
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TESTIMONIANZE
abbiamo almeno una 50° di testimonianze di “guarigioni ” che sono avvenute da segnatori che ci hanno informati
(e tante anche con noi)
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grazie grazie grazie